Per il passaggio a livello malcontento in paese. Un’assemblea lunedì 27 febbraio

Albano Sant’Alessandro. L’incontro si svolgerà alle 20.30 in sala consiliare. I residenti chiedono soluzioni al problema delle lunghe code di auto e dei rumori. Le proposte del Comune a Rete ferroviaria italiana.

Non c’è pace per i residenti di via Santuario ad Albano Sant’Alessandro, il passaggio a livello spacca a metà il paese con code interminabili che arrivano anche lungo via Tonale. Le attese dei mezzi fermi davanti alla sbarra si protraggono fino a mezz’ora e il problema sembra peggiorare di settimana in settimana. L’Amministrazione comunale ha lanciato più volte appelli alla Rete ferrovie italiane (Rfi). Si chiede una soluzione urgente. Per tenere alta l’attenzione sulla questione, il Comune ha organizzato un’assemblea lunedì 27 febbraio alle 20.30 nella sala consiliare.

Le proteste dei residenti

Intanto, non si placa il malcontento di tanti residenti. «Abito vicino al semaforo ed è un disastro - dice la residente Rina Piatti -, i treni passano di frequente e per noi residenti i disagi sono notevoli. Dovrebbero spostare il passaggio a livello oppure fare un sottopassaggio perché è impossibile vivere così». Anche Stefano Zanini, che vive in via Santuario, ammette che «il problema è diventato sempre più grosso nel corso degli anni, in passato c’era il capostazione che tirava su e giù le sbarre, ora questo meccanismo funziona in modo automatico e non c’è più il capostazione. La strada è molto trafficata e per noi residenti sono tante le criticità. Soprattutto nelle ore di punta. Abbiamo segnalato il problema al Comune, che se ne è interessato». Anche per i lavoratori è un grosso disagio l’attesa al passaggio a livello: «La mattina siamo costretti a stare fermi anche mezz’ora e le code arrivano fino al semaforo di via Tonale».

Le proposte in campo

Il Comune ha proposto ad Rfi un sovrappasso pedonale sopra il raccordo ferroviario per ottimizzare il collegamento tra la zona del Santuario e il centro del paese.

Approfondisci l'argomento sulla copia digitale de L'Eco di Bergamo del 15 febbraio

© RIPRODUZIONE RISERVATA