«Stringiamoci in un forte abbraccio per affrontare un dolore così grande»: rose bianche e palloncini in cielo per Federica

Il funerale Tantissimi bambini con le famiglie hanno preso parte al funerale di Federica Bena, 9 anni, morta martedì scorso schiacciata dal cancello di casa. Le parole del curato don Ivan Giupponi durante l’omelia.

Una rosa bianca in mano, accompagnati dai genitori, entrano silenziosi nella chiesa parrocchiale di Trescore: sono tantissimi i compagni e amici di Federica Bena che nel pomeriggio di giovedì 7 aprile hanno voluto essere presenti per dare l’ultimo saluto alla bimba di nove anni morta tragicamente martedì scorso. La chiesa è gremita: Trescore si è stretto intorno alla famiglia di Federica e ha voluto essere presente e vicino in questo momento così delicato a mamma Cristina, a papà Enrico e al fratello Tomas di 15 anni. I bambini depongono la rosa vicino al feretro bianco vicino all’altare. Forte il dolore e lo strazio di tutta la comunità.

È il curato, don Ivan Giupponi, a celebrare il rito funebre nel primo pomeriggio di giovedì. «Oggi viviamo il dolore profondo di tutta la comunità» ha ricordato don Giupponi. «Abbiamo bisogno di stringerci in un abbraccio forte. Vogliamo provare a guardare avanti certi che lei ci aiuterà» ha proseguito spiegando che l’unico modo per superare un dolore così grande è quello di farsi vicino l’uno all’altro.

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È stata una maestra della piccola invece a ricordare Federica come hanno fatto nei giorni scorsi anche i suoi compagni in numerosi biglietti e scritti. «Sarai sempre nei nostri cuori», hanno scritto i compagni della quarta della scuola primaria di Trescore.

Al termine del funerale, sul sagrato della parrocchia, i bambini hanno lanciato in aria molti palloncini bianchi con il nome di Federica. Ad accompagnare questo gesto l’Alleluia interpretato in musica da alcune amiche e ragazze dalla parrocchia.

Se non ci sono dubbi purtroppo sulle cause della morte di Federica, deceduta per il forte trauma da schiacciamento causato dal cancello che l’ha travolta, gli inquirenti vogliono però fare luce su che cosa abbia provocato lo sganciamento del pesante manufatto, che avrebbe poi spezzato il perno di sostegno. Per questo la Procura di Bergamo ha aperto un fascicolo contro ignoti. L’accusa è di omicidio colposo.

Leggi di più su «L’Eco di Bergamo» di venerdì 8 aprile 2022.

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