Val Cavallina, minaccia medico e psicologa: intercettato e ricoverato

IL CASO. Aveva lasciato due lettere con riferimenti alla psichiatra uccisa a Pisa. Irruzione con polizia locale e vigili del fuoco.

Due lettere di contestazione nei confronti della categoria degli operatori psico-sanitari, con riferimenti espliciti al recente delitto della psichiatra Barbara Capovani, uccisa a sprangante da un ex paziente, ora in carcere, che le ha teso un agguato sotto la finestra del reparto di Psichiatria dell’ospedale Santa Chiara di Pisa.

Le lettere

Le due lettere sono state recapitate in Val Cavallina nei giorni scorsi: una è stata trovata nella cassetta della posta dell’ambulatorio di medico di base, mentre l’altra è stata appoggiata sullo zerbino di casa di una psicologa. L’autore delle due missive è un anziano residente in un paese della Val Cavallina. Il caso è stato sottoposto all’attenzione del Cps di Trescore, il Centro psicosociale e l’Amministrazione comunale del paese di residenza dell’uomo ha incaricato la polizia locale di procedere alla ricerca dell’uomo da sottoporre a visita medica. Dopo l’intervento delle forze dell’ordine che lo hanno bloccato mercoledì sera, ora è ricoverato all’ospedale di Alzano Lombardo.

I riferimenti all’omicidio di Pisa

L’allarme è scattato all’inizio della settimana. L’uomo, consapevole del fatto di cronaca avvenuto a Pisa, ha indirizzato le due lettere alle due professioniste citando l’omicidio e manifestando avversità nei confronti della loro categoria lavorativa.

È scattata subito la segnalazione alle forze dell’ordine che si sono attivate in modo sinergico: la polizia locale dell’Unione dei Colli e i carabinieri della stazione di Trescore. Mercoledì sera l’intervento degli agenti di polizia locale insieme ai Vigili del fuoco e al personale medico con l’autoambulanza. Le ricerche dell’uomo sono durate ore: iniziate nel primo pomeriggio, alle 14, si sono concluse alle 21. In prima serata gli agenti hanno fatto irruzione nell’appartamento dove l’anziano vive solo. Presenti sul posto i pompieri che hanno provveduto a sfondare la porta blindata della casa. L’uomo si era barricato nell’abitazione, ma all’arrivo dei vigili non ha opposto resistenza.

L’uomo è stato sottoposto ad Accertamento sanitario obbligatorio, provvedimento che rifiuti ogni contatto con il medico. Prevede una visita obbligatoria ai servizi, diversamente dal Tso, trattamento sanitario obbligatorio che impone anche il ricovero.

«Importante un servizio di vigilanza»

«Episodi di minacce sono molto più frequenti di quanto venga detto – commenta il presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo, Guido Marinoni –, perché la violenza che sfocia in lesioni è limitata, ma quella verbale è all’ordine del giorno. È fondamentale intervenire con provvedimenti concreti sui servizi psichiatrici e, d’altro lato, occorre che ci sia un’attività di vigilanza visibile ed evidente».

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