Con 400 mattonelle sarà composto il primo memoriale

LE INIZIATIVE. Quattrocento mattonelle d’argilla, per celebrare, con un’opera d’arte collettiva, la memoria del disastro del Gleno.

Quattrocento mattonelle d’argilla, per celebrare, con un’opera d’arte collettiva, la memoria del disastro del Gleno. La Commissione della biblioteca di Vilminore ha dato vita nei mesi scorsi a un’iniziativa che ha coinvolto la comunità del paese e non solo, portando circa 370 persone a realizzare le proprie impronte di memoria. Viaggiando tra le piazze del paese, il Centro diurno disabili, la Rsa e le scuole, l’ideatrice del progetto Milda Poderyte ha proposto una serie di laboratori che hanno coinvolto sia gli abitanti sia i frequentatori della valle, per costruire insieme una testimonianza di ricordi, sensazioni, impressioni che coinvolge e aiuta a riflettere e non dimenticare.

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«Le mattonelle sono state realizzate in argilla, materiale usato dall’uomo sin dall’inizio della storia - spiega Maurana Marcelli, presidente della Commissione biblioteca di Vilminore -. La tecnica ha previsto di lasciare delle impronte sull’argilla, utilizzando oggetti raccolti sui percorsi per arrivare alla diga, come ciuffi d’erba o sassi. Abbiamo voluto lasciare delle impronte sull’argilla, come il tragico evento del 1923 ha lasciato un’impronta sulla terra della Valle di Scalve e sui suoi abitanti». I colori scelti per le mattonelle, nelle loro varie tonalità, sono stati il blu (colore del cielo e dell’acqua), il marrone (colore della terra) e il grigio (colore del cemento della diga, ma nelle sue tonalità più scure anche simbolo di morte).

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Il coinvolgimento è stato molto ampio. «La curatrice dell’opera, nel corso della scorsa estate, è andata direttamente nei vari luoghi per lavorare con le persone: non solo a Vilminore, sotto i portici, ma anche a Schilpario e Dezzo per lavorare con le persone di tutti i paesi della valle. I laboratori sono stati proposti poi ai bambini delle due scuole dell’infanzia del paese, al centro diurno disabili, alla struttura socio assistenziale La me Cà, alla Rsa di Schilpario».

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Si va così dalle orme dei piedini di bambini di pochi mesi all’impronta lasciata da una signora di 101 anni. I nomi di tutti i partecipanti stanno scritti, in ordine sparso, su un grande cartello espositivo, insieme ad una descrizione sintetica del progetto. I pannelli su cui sono state collocate le mattonelle di argilla saranno esposti per la prima volta il 1° dicembre a Bueggio. L’opera vivrà una prima fase itinerante, in attesa di trovare una sede definitiva. «Il montaggio, effettuato dalla curatrice, sarà di grande impatto - conclude Marcelli -. In futuro, insieme all’Amministrazione comunale, decideremo dove collocare l’opera: potrebbe essere nella futura sede del Museo del Gleno».

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