Dopo 6 mesi di «letargo» tra la neve riapre sabato il Passo San Marco

I VALICHI. Rimossa da Anas la poca neve rimasta sulla strada, via libera al traffico. Il 31 maggio il bike day. E in Valle di Scalve percorribile il tratto dai Fondi di Schilpario alla Baracca Rossa.

Riapre sabato 17 maggio, alle 9, dopo uno stop durato quasi sei mesi (era il 4 novembre 2024), il Passo San Marco che, a 1.992 metri di quota, collega la Val Brembana con la Valtellina, la provincia di Bergamo con Sondrio.

Anas, competente della strada dal 2021, ha provveduto agli ultimi lavori di pulizia e alla rimozione della poca neve rimasta sulla strada, in particolare sul versante di Sondrio, dove sempre il manto bianco persiste più a lungo essendo esposto a nord.

Via libera, quindi, da sabato al traffico veicolare e alla possibilità di raggiungere, oltre al valico, anche i rifugi San Marco 2000 e la storica Cantoniera (entrambi sul lato brembano), un tempo confine tra Ducato di Milano e Repubblica Veneta. È rimasto sempre raggiungibile il rifugio Madonna delle nevi, all’inizio dei tornanti che portano al passo.

Il Passo San Marco

Da sempre il valico – aperto nei due versanti nel 1976 – è parte degli itinerari motociclistici di collegamento con la Svizzera. Frequentatissimo quindi dagli amanti delle due ruote motorizzate ma anche dai ciclisti (per quattro volte il valico ha visto il passaggio del Giro d’Italia).

E proprio il 31 maggio si terrà una tappa dell’Enjoy Stelvio Valtellina, ovvero la manifestazione che prevede la chiusura ai motori dei valichi della provincia di Sondrio e la possibilità dell’esclusivo passaggio in bici. Sarà così anche quest’anno con San Marco bike day: chiusura della strada ad auto e moto dalle 9 alle 13, su entrambi i versanti (tra Mezzoldo e Albaredo). Possibilità di salire insieme dal versante bergamasco, partendo alle 9 dal municipio di Mezzoldo.

La strada del passo San Marco, che collega Mezzoldo dalla parte bergamasca e Albaredo e poi Morbegno su quello di Sondrio, venne conclusa e inaugurata sul lato brembano nel 1966, dieci anni dopo, nel 1976, arrivò anche il tratto da quello valtellinese. Nel 2026 sarà quindi festeggiato il mezzo secolo della Transorobica.

In Valle di Scalve

Intanto Anas già venerdì 16 maggio ha aperto la strada che da Schilpario, località Forni, consente di raggiungere la Valcamonica attraverso il Passo del Vivione. Attualmente, tuttavia, la strada non è tutta percorribile, ma solo per un tratto ed esattamente dai Fondi di Schilpario alla Baracca Rossa, là dove si diparte, poco sotto il Rifugio Cimon della Bagozza , la sterrata che porta al Passo Campelli e da lì al Rifugio Campione.

Sospiro di sollievo l’apertura per i gestori dei due rifugi, soprattutto per la famiglia Visini che gestisce il Bagozza e lo tiene aperto tutto l’anno. Un rifugio, questo, da dove si possono effettuare passeggiate tra pascoli verdi e cime dolomitiche.

Si attende ora l’apertura del secondo tratto di strada che consente di raggiungere il rifugio Vivione gestito dalla famiglia Pizio, dal quale si può scendere in Valcamonica, a Forni D’Allione. Da questo rifugio, percorrendo una strada militare si possono raggiungere i laghi del Venerocolo, il Rifugio Nani Tagliaferri, l’Aprica e il lago di Belviso.

La strada del Vivione, dopo la sua totale apertura, viene percorsa da centinaia di motociclisti, soprattutto tedeschi, in quanto fa parte di un circuito motociclistico internazionale.

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