Il 1° dicembre celebrazioni e lo Scudo blu
per ricordare

IL PROGRAMMA. La prima Messa, a Bueggio, sarà alle 7,15: l’orario in cui la diga un secolo prima si squarciò. Luci ai ruderi.

All’interno del ricco calendario di appuntamenti messi a punto dal Comitato per il centenario, non poteva mancare la ricorrenza ufficiale del disastro, in programma per venerdì 1° dicembre tra Valle di Scalve e Val Camonica. A partire da aprile sono stati organizzati, in diversi luoghi della valle - ma non solo - concerti, convegni, celebrazioni religiose, per un totale di oltre cinquanta eventi.

Il programma di venerdì 1° dicembre, tra un mese, prevede un «percorso della memoria» che si snoderà tra Bueggio (la frazione di Vilminore che per prima fu colpita dalla fiumana d’acqua), Dezzo di Scalve e Corna di Darfo Boario Terme, tra le principali località della Val Camonica interessate dal disastro.

Il programma

In tutti e tre i paesi sono in programma gli interventi delle autorità (è attesa ancora la conferma di chi sarà presente) e la deposizione di una corona d’alloro a memoria delle vittime, alle 10 a Bueggio, alle 10,45 al Dezzo e alle 12 a Corna. Accanto alle celebrazioni civili, non mancheranno gli appuntamenti religiosi, con la celebrazione delle Messe solenni in ricordo delle vittime: si partirà alle 7,15, proprio l’orario in cui un secolo prima la diga crollò e le due valli furono travolte dalla fiumana di acqua, a Bueggio, mentre la Messa a Corna sarà alle 16 e al Dezzo alle 20,30.

La sera precedente, giovedì 30 novembre, verrà inaugurata l’installazione che permetterà l’illuminazione dei ruderi della diga. Si tratta di uno dei tanti progetti pensati per l’anno del centenario, realizzato su progetto del light designer Maurizio Quargnale, promosso dall’associazione di imprenditori di Scalve Mountain e finanziato anche da altri sponsor. Il progetto, intitolato «Luce per ricordare», porterà sui ruderi una luce dinamica. Sempre nei giorni della ricorrenza verrà posato nei pressi della diga anche lo Scudo blu, il simbolo che dal 1954 contrassegna quei beni culturali oggetto di protezione speciale, tutelati anche in caso di guerre o attacchi terroristici.

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