Lutto a Vilminore, si è spento a 64 anni
il «maestro a righe»

Val di Scalve Si è spento a 64 anni Efisio Orrù, papà del sindaco di Vilminore, Pietro. Era noto come «il maestro a righe», per via dei quaderni. In paese era arrivato nel settembre 1983 per insegnare italiano.

Si è spento a 64 anni dopo una malattia con la quale combatteva da tempo Efisio Orrù, papà del sindaco di Vilminore, Pietro. Era noto come «il maestro a righe», per via dei quaderni: in paese era arrivato nel settembre 1983, per insegnare italiano. Dopo aver assistito la moglie Dina Romelli, scomparsa qualche anno fa, si era ammalato e anche lui ed è spirato all’ospedale di Esine. Le sue radici sono strettamente legate alle isole: per metà siciliano e per metà sardo era nato a Palermo. Da questa città si era trasferito con la famiglia per qualche anno in provincia di Oristano, per fare poi ritorno in Sicilia, a Marsala, dove è rimasto sino a prima di emigrare al nord. «Ha raccontato più volte il suo arrivo a Vilminore – ricorda il figlio Pietro –: aveva impiegato due ore per arrivare qui dalla stazione di Bergamo: indossava una camicia e i pantaloncini, ma le temperature a settembre erano già poco miti, ricordava il freddo. Non aveva certo intenzione di fermarsi molto: aveva scelto la montagna perché all’epoca, chi sceglieva queste destinazioni remote, aveva una maggiorazione di punti e avrebbe poi avuto più possibilità di avvicinarsi a casa. In realtà i piani sono stati stravolti: ha conosciuto mia madre, maestra d’asilo, e pochi anni dopo il suo arrivo in Val di Scalve, sono nato io. A seguire le mie sorelle Maria e Simona. Nonostante le prime difficoltà, ha saputo amare ed apprezzare molto di questa terra».

Giovedì i funerali

Inizialmente operativo nella scuola elementare di Pezzolo, frazione del paese, dopo la sua chiusura è stato trasferito alla primaria di Vilminore di Scalve. Sui social, un coro affettuoso lo saluta. «Grazie – scrive Emy Bonicelli, collega del 64enne –, Efisio. Grazie per la grande lezione di vita che hai regalato a tutti noi. Sapevi mascherare le tue paure con il sorriso che non mancava mai ad ogni nostro incontro, con le parole di speranza che sapevi trovare anche quando la tua andatura era diventata faticosa, con quella voglia di vita che era viva nonostante la tua candela si stesse consumando in fretta. Ora che la sabbia della tua clessidra è finita sul fondo, mi piace immaginarci granelli dorati di quella delle spiagge della tua Marsala che ti faceva brillare gli occhi di nostalgia».La salma è composta nella chiesetta dell’Immacolata. I funerali giovedì 9 giugno alle 15, nella parrocchiale del paese.

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