Rota in festa, gli orfani restano insieme. «Servono aiuti per l’assistenza»

Solidarietà Il Tribunale dei minori ha valutato positivamente il contesto, le relazioni e i servizi offerti. Ma l’emergenza può durare a lungo. Il presidente di Ambito: servono risorse per una adeguata assistenza.

Resteranno tutti insieme, ospiti delle comunità che li hanno accolti e sostenuti dalla rete di solidarietà che ogni giorno si fa più robusta. La decisione riguarda le ragazze e i ragazzi orfani arrivati dalla città ucraina di Berdiansk un mese fa. Attualmente il gruppo più numeroso è di 94 giovani che sono a Rota d’Imagna. Otto si trovano a Bedulita e 13 a Pontida. Un delegato del Tribunale dei minori ha verificato il contesto sociale in cui stanno trascorrendo le loro giornate, i servizi che si occupano delle loro necessità e le relazioni amichevoli che si stanno con i coetanei del posto: la valutazione finale è stata positiva. Ma la decisione presa apre nuovi scenari, soprattutto sul fronte organizzativo e delle risorse, per via dell’impegno richiesto ai servizi del territorio. Da qui la necessità di una riflessione su come proseguire l’attività per offrire una assistenza adeguata. Il presidente dell’assemblea dei sindaci dell’ambito territoriale Valle Imagna-Villa d’Almè Gianbattista Brioschi ha esposto l’opportunità di reperire fondi per il lavoro straordinario che i servizi sociali stanno affrontando. Anche perché al momento non è possibile definire quanto dovranno durare queste misure di ospitalità: dalla fase di emergenza è possibile che si prospetti una accoglienza di lungo termine.

Il vertice in Prefettura

Il paese valdimagnino di Rota è quello che si è preso carico il gruppo più nutrito di ragazzi: 94 alloggiati attualmente all’hotel Posta. Proprio su questo numeroso gruppo di giovani orfani si sono confrontate le istituzioni locali, a seguito anche delle direttive ministeriali e del Tribunale dei minori di Brescia. Al vertice in Prefettura hanno preso parte i sindaci e gli enti sovracomunali, che operano sul territorio per offrire un adeguata al soggiorno agli orfani colpiti dalla guerra. L’incontro si è svolto giovedì mattina, coordinato dal Prefetto di Bergamo Enrico Ricci. Sono intervenuti il presidente del Tribunale dei minori di Brescia Cristina Maggia, il presidente dell’assemblea dei sindaci dell’ambito territoriale Valle Imagna-Villa d’Almè Gianbattista Brioschi, e i sindaci dei paesi ospitanti (Giovanni Locatelli di Rota, Roberto Facchinetti di Bedulita e PierGuido Vanalli di Pontida) e altri primi cittadini di alcuni comuni bergamaschi che avevano dato la disponibilità ad accoglierli. Erano presenti inoltre Marcella Messina presidente del consiglio di rappresentanza dei sindaci dell’Ats Bergamo, il questore di Bergamo Stanislao Schimera e, in video conferenza, Claudia Moneta, direttore generale del settore famiglia e solidarietà sociale della Regione Lombardia e Andrii Kartysh, console ucraino a Milano.

Il Tribunale dei minori

Il prefetto ha aperto i lavori, assicurando che attraverso un decreto ad hoc è stata quantificata una somma di 45 euro al giorno per ospite, che andrà a soddisfare una parte delle spese sostenute. La presidente del Tribunale dei minori di Brescia Cristina Maggia ha spiegato che recentemente un delegato del Tribunale dei minori, il giudice onorario Gennaro Esposito ha fatto una verifica sulla situazione delle strutture dove sono ospitati i bambini e i ragazzi. Sono stati presi in considerazione vari aspetti: come vivono la loro giornata quotidiana, le relazioni con i loro coetanei e amici e come si rapportano con il territorio. La relazione del delegato è stata ampiamente positiva quindi i ragazzi resteranno dove sono attualmente: Rota, Bedulita e Pontida. Si è valutata anche la questione degli spazi: a Rota d’Imagna ci sarà bisogno di affiancare un’altra struttura. Il sindaco Giovanni Locatelli ha indicato una ex colonia, sempre in paese, che potrebbe essere attivata a breve. Brioschi durante l’incontro ha evidenziato il problema dell’affidamento della tutela minori, che richiede un particolare lavoro quindi occorrono risorse e personale. «Chiederemo - ha affermato il presidente dell’Ambito - di poter usufruire di una percentuale del fondo nazionale sanitario e regionale da usare per il lavoro straordinario che si va affrontare per i ragazzi ed eventualmente anche per assumere assistenti sociali a termine. Al momento non è possibile sapere quanto resteranno questi orfani».

Ma in attesa che le risorse passino per i canali ufficiali l’Ambito sta lavorando su altri canali: «Stiamo raccogliendo fondi attraverso il nostro Ambito territoriale - conclude Brioschi - , bussando agli enti benefici e privati per poter pagare i trasporti, mediatori e interpreti e spese varie. Settimana prossima ho in programma un incontro con i vertici della Fondazione Cariplo, alla quale ai quali illustrerò le esigenze di questa grande ospitalità e se possibile avere un contributo».

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