Addio Colombo, ultimo custode dell’era contadina

L’addio. Era l’ultimo contadino di Selvino, simbolo delle tradizioni di un tempo che, anche nei paesi di montagna, vanno pian piano scomparendo. Se n’è andato a 87 anni Colombo Tiraboschi, uno dei personaggi che hanno segnato la storia del paese dell’Altopiano.

In tanti, tra chi saliva ai quasi 1000 metri di altitudine, nel paese a cavallo tra la Valle Seriana e la Valle Brembana, ricordano questo personaggio che pareva arrivare da tempi lontani, lunga barba bianca e al seguito del suo mulo per consegnare formaggelle e stracchini, frutto del suo lavoro insieme agli amati animali.

Un lavoro, quello dell’ultimo allevatore selvinese, ricordato dai suoi parenti con orgoglio: «Fino a due anni fa – spiegano i familiari – Colombo produceva formaggi grazie al latte delle sue tre mucche, munte rigorosamente a mano, rimaste nella stalla a due passi dal paese, nelle vicinanze della chiesa nuova». Proprio in quest’area Colombo radunava tutta la sua famiglia allargata per una delle tradizioni tanto care agli abitanti delle vallate bergamasche: il taglio del fieno, da farsi sotto la sua supervisione e alle sue regole, ancora a mano con rastrello e falce.

L’intero paese piange la scomparsa di un simbolo di Selvino: il cordoglio è anche quello dell’Amministrazione comunale che è vicina al figlio Matteo, dipendente della società partecipata Amias Servizi. «Colombo ha rappresentato per Selvino l’ultimo esempio di una realtà bucolica ormai dimenticata – spiega il sindaco Diego Bertocchi –. Spero che qualcuno possa continuare la sua tradizione. Negli ultimi anni Colombo era solito recarsi al patronato degli agricoltori di Albino facendo l’autostop: molte volte l’ho accompagnato e durante il percorso voleva che lo aggiornassi sulle vicende del paese».

L’ultimo contadino selvinese era conosciuto nella comunità anche per il suo impegno nel Gruppo alpini, sempre presente ai raduni fino a che le forze gliel’hanno permesso

Nelle vie di Selvino in compagnia del suo mulo distribuiva i prodotti del suo lavoro. Ma Tiraboschi allevava anche conigli, galline e due maiali per i salami. L’ultimo contadino selvinese era conosciuto nella comunità anche per il suo impegno nel Gruppo alpini, sempre presente ai raduni fino a che le forze gliel’hanno permesso. Colombo Tiraboschi lascia nel dolore la moglie Teresina, i figli Donato, Matteo e Raffaele e i nipoti Giulia, Mattia, Simone e Cristiano. I funerali saranno celebrati venerdì 19 agosto nella parrocchiale di Selvino alle 15. Non sarà solo l’occasione per l’ultimo saluto a una persona ben voluta da tutti, che con la sua presenza ha tenuto vivo il ricordo delle attività di un tempo, ma anche un passaggio definitivo che segna la fine della Selvino rurale, quella legata alla tradizione agricola, per consegnarsi definitivamente alla sua vocazione turistica.

«Non c’è futuro senza il ricordo delle persone che rappresentano le nostre radici – spiega la consigliera di minoranza Maria Cortinovis –. Oggi il nostro meraviglioso paese è il risultato di chi ci ha preceduto e ha stratificato nella quotidianità i suoi valori, i sacrifici, il coraggio e la devozione al duro lavoro: la casa di Colombo e della sua Teresina era sempre aperta a chiunque passasse a trovarli e nella loro cucina si sono sedute intere generazioni ad ascoltare i racconti del passato».

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