A Cerete lavori lampo: il ponte è già riaperto - Video

MALTEMPO. Sul Borlezza. Per 30 persone era disponibile solo una strada agro silvo pastorale. Stop ai mezzi pesanti fino a giovedì 24 luglio.

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Cerete

Dopo poco più di 24 ore di chiusura, alle 16,50 di martedì 22 luglio ha riaperto il ponte sul Borlezza a Cerete Basso, sia per il traffico pedonale, sia per quello veicolare. Ma non per i mezzi pesanti, che dovranno attendere giovedì 24 luglio.

La chiusura dopo il maltempo

Una notte di piogge intense, persistenti anche per l’intera mattina di lunedì 21 luglio, ha causato l’erosione dell’argine del torrente Borlezza in corrispondenza del ponte di via Faccanoni, a Cerete Basso. Motivo per cui ne è stata disposta la chiusura totale. Da ieri quindi il manufatto che consente di attraversare il Borlezza e raggiungere le case, le cascine e l’azienda agricola della zona di Barcolo e oltre, verso la valle di Polanchio (o Polanc), non era percorribile da veicoli e pedoni: transenne e lucchetti ne impedivano l’accesso e residenti e turisti, circa una trentina di persone in tutto, e soprattutto chi lavora nell’azienda agricola Scandella speravano in una celere riapertura del ponte.

L’evento erosivo si è verificato nella tarda mattinata di ieri quando il torrente Borlezza, in piena, ha eroso la sponda proprio sotto la spalla del ponte, sul lato orografico destro. Sul posto è intervenuta la protezione civile Città di Clusone, la sindaca, i tecnici dei comune e la Polizia locale.

I disagi per l’azienda agricola

La furia del torrente pare abbia peggiorato ieri i danni provocati dall’evento di ottobre: piogge intense avevano causato l’ingrossamento del torrente che si era portato via il campo di addestramento della protezione civile. I disagi maggiori sono stati per l’azienda agricola di Francesco Scandella che ieri sera è riuscito a trovare una soluzione, anche se complicata, al problema del trasporto del latte. «Abbiamo 150 vacche che producono 60 quintali di latte al giorno e l’autocisterna non può raggiungerci – spiega Scandella –. Con l’aiuto di un amico abbiamo pompato il latte in cisterne più piccole che sono state trasportate con il trattore verso il ponte, mentre dall’altro lato ci aspettava l’autocisterna di Paleni di Gromo. Con un tubo siamo riusciti a portare il latte dall’altro lato. Giovedì attendiamo un autotreno di 300quintali con il mangime e il giorno successivo un autotreno di fieno dall’Umbria. Come faremo?».

Ieri pomeriggio è stato un continuo viavai di gente. «Non si passa» ripetono i lavoranti delle attività artigianali a chi arriva. «Sono venuto a controllare ma farò il giro per recuperare mia moglie che devo portare in ospedale tre volte alla settimana» spiega un signore. Come lui altri – tanti qui hanno solo l’orto e possono attendere, altri nelle cascina tengono cavalli e per accudirli devono fare il giro da Sovere – sperano in una rapida riapertura de ponte. Intanto per le emergenze c’è la consolazione di sapere che la piazzola per l’atterraggio dell’elicottero è lì,dentro la località Barcolo.

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