Chiuso lo storico «Posta al Castello», a Gromo resta un solo ristorante

GROMO. Venne aperto dalla famiglia Tonoli nel 1979 nel maniero. Il sindaco Sara Riva: «Un pezzo di storia che ricorderemo. Speriamo in nuovi gestori».

Gromo si impoverisce ulteriormente. Questo a causa della chiusura, nei giorni scorsi, del ristorante «Posta al Castello», gestito da sempre dalla famiglia Tonoli. Era ospitato dal 1979 nelle sale del castello di Gromo, costruito nel secolo XIII dalla facoltosa famiglia Ginami e posto a est della piazza medievale di Gromo, ma attivo già dal 1970, sempre in piazza. E così in paese ora resta un solo ristorante, con altri quattro agli Spiazzi.

Il compianto Vittorino Tonoli (la sua morte risale al 1994), che fu anche presidente della Pro Loco, coadiuvato dalla moglie Alba Terzi, indiscussa chef del ristorante, con le sue innumerevoli iniziative aveva fatto conoscere il locale a livello nazionale. Ricordiamo infatti che nelle sue sale, dove si respira un’aria d’altri tempi e dove ogni pietra trasuda storia, sono stati ospitati personaggi televisivi come Gianluigi Marianini (protagonista di «Lascia o raddoppia»), giornalisti di diverse testate, rappresentanti della cultura nazionale, capitani d’industria, giocatori dell’Atalanta, mostre di pittori, albergatori macedoni, turisti di diverse regioni d’Italia, gruppi di amici e associazioni in occasione di ricorrenze o feste.

Ristorante, il «Posta al Castello» era diventato famoso anche per i suoi manicaretti a base di prodotti tipici locali e di funghi porcini raccolti nei boschi dell’Alto Serio. Tra i piatti più noti le «Delizie del Posta», crespelle ripiene di funghi alle quali nel 1980 a Lugano è stato assegnato il premio «Cuoco d’oro», e poi la zuppa di funghi, l’«Antipasto del Baffo» e i dolci preparati da Alba. Dopo la morte di Vittorino, la moglie Alba, coadiuvata dai figli Chicco e Mauro, deceduto nel 2021 in giovane età, così come da validi cuochi, ha continuato a gestire il ristorante fino a pochi giorni fa, quando ha deciso di lasciare. Una famiglia, questa, che con la sua gestione del ristorante ha reso famoso il paese in Italia, e non solo.

Il sindaco Riva: si chiude un capitolo importante

Al corale dispiacere delle popolazione per la chiusura del ristorante – che i Tonoli non si sentono di commentare – si aggiunge quello del sindaco Sara Riva, che afferma: «Ho appreso con dispiacere la notizia. Questa chiusura, infatti, rappresenta la fine di un capitolo importante per Gromo e lascia in tutti noi una certa malinconia. È difficile immaginare il castello senza il ristorante “Posta” e la famiglia Tonoli. A nome dell’amministrazione e di tutta la cittadinanza ringrazio di cuore i membri della famiglia Tonoli per il lavoro svolto in questi anni con impegno e dedizione. Il loro operato racconta un pezzo di storia del nostro paese, che non potremo certo dimenticare. Spero che il castello, con il benestare dei proprietari, possa trovare dei nuovi gestori. Si tratta infatti di uno dei luoghi più significativi del borgo di Gromo».

In passato a Gromo c’erano altri due grandi alberghi con ristorante, poi chiusi: l’albergo Miramonti e il Gromo. A Spiazzi ci sono due ristoranti e due alberghi con ristorante, quattro in tutto. Nel capoluogo ora è rimasto un solo ristorante pizzeria, la «Locanda del cacciatore».

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