
( foto colleoni)
IL CORDOGLIO. «Momento di grande sofferenza, solo nel Signore c’è speranza». Venerdì sera 22 agosto alle 20.30 una seconda veglia con i giovani e il curato di Clusone don Alex Carlessi, tornato in anticipo dal Mozambico. Continua la lunga processione degli amici.
Abbracciati l’uno all’altro, in un commosso e doloroso silenzio, gli amici hanno atteso sul sagrato della Basilica di Clusone l’arrivo di Matilde e dei suoi famigliari, e poi non l’hanno più lasciata da giovedì 21 agosto. A Clusone anche venerdì 22 agosto continua la processione di visite alla chiesetta di San Luigi dove si trova il feretro di Matilde Valeri. Grande la commozione e il dolore: tantissime le persone che portano il loro cordoglio alla famiglia della ragazza.
La veglia, curata dai sacerdoti clusonesi, giovedì sera era dedicata alla comunità degli adulti, ma c’erano anche tanti ragazzi. In tantissimi hanno raggiunto la camera ardente nella chiesetta di San Luigi per stringersi attorno ai famigliari, la mamma Carmen, il papà Achille, gli zii, la nonna. In un rispettoso silenzio, di fronte a un immenso dolore. «Solo in Lui possiamo trovare ristoro, e ciascuno di noi è chiamato a esserlo per gli altri, con parole, abbracci, preghiera. Che il Signore ci aiuti, in questo momento, a essere persone capaci di donare ristoro e forza», ha detto al termine della veglia l’arciprete di Clusone, monsignor Giuliano Borlini, invitando la comunità a essere di conforto per la famiglia di Matilde, i suoi parenti e anche gli amici, in un momento di grande dolore. Il sacerdote, accanto a don Giuseppe Zambelli e al parroco delle Fiorine don Carlo Maria Viscardi, ha ricordato che, in un momento di grande sofferenza per l’intera comunità, con i cuori feriti, nel Signore si può trovare speranza di vita nuova.
Quel messaggio per Matilde Valeri, accompagnato alla stella dipinta nell’asilo di Maxixe in Mozambico dai giovani dell’oratorio di Clusone, è rimbalzato sui social centinaia di volte, insieme con immagini di candele accese, scatti della quattordicenne con gli amici, ricordi di vita. Una preghiera, un ricordo, dei semplici «Ciao», «Mi manchi», «Ti voglio bene». Per Matilde. In segno di rispetto e cordoglio per il dolore della famiglia e della cittadinanza e considerato anche il nobile gesto della famiglia di acconsentire alla donazione degli organi, il sindaco ha indetto il lutto cittadino per la giornata di sabato 23 agosto.
Sabato alle 15 saranno celebrati i funerali in Basilica. Venerdì sera alle 20,30 la veglia per gli adolescenti curata da don Alex Carlessi che è rientrato in anticipo dal Mozambico dove si trovava in missione con una trentina di giovani dell’oratorio
Matilde si trovava in vacanza con mamma Carmen e papà Achille a Caorle, a pochi chilometri da Eraclea (paese natale del papà) quando nel pomeriggio di lunedì, colpita da un’embolia polmonare, si è sentita male ed è stata trasferita prima all’ospedale di San Donà e poi a quello di Treviso. Da qui, mentre a Clusone tutti hanno pregato e sperato in un miracolo, purtroppo mercoledì sera è giunta la tragica notizia, insieme alla volontà dei genitori di donare gli organi: «Un dono per salvare altre vite», il pensiero della coppia. Matilde aveva 14 anni e ne avrebbe compiuti 15 il 24 settembre: era una ragazza solare, che amava la vita, curiosa di vivere e di condividere la sua vita con i suoi amici dell’oratorio, di scuola, dello sci, della pallavolo. Ieri Clusone si è fermata, ma nella città, rimasta con il fiato sospeso per giorni in attesa di un miracolo, da mercoledì sera è calato il silenzio. In quel doloroso silenzio, parenti, amici, coetanei, ieri hanno atteso tutto il pomeriggio il suo ritorno a casa, a Clusone. Il feretro è giunto da Treviso verso le 18,50, in tempo per la veglia di preghiera che ha richiamato nella chiesa di San Luigi e sul sagrato della Basilica centinaia di persone. Non solo gli adulti ma anche i giovani e giovanissimi per i quali questa sera ci sarà la veglia con il curato don Alex Carlessi, rientrato questa mattina in anticipo dal Mozambico dove si trovava in missione con una trentina di giovani dell’oratorio.
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