«Diana, sempre nel passeggino. Difficile strapparle un sorriso»

Leffe Il rammarico di chi incrociava la Pifferi. Martedì l’autopsia della bimba. La madre sorvegliata speciale in carcere a San Vittore: si temono aggressioni.

«Diana, sempre nel passeggino. Difficile strapparle un sorriso»
Oggi a Milano è in programma l’autopsia della piccola Diana Pifferi

«Era una bambina carina, ma un po’ tristina: era difficile strapparle un sorriso, la madre la teneva sempre nel passeggino. A saperlo, avremmo potuto fare qualcosa di più per farla almeno sorridere. Ma chi avrebbe immaginato cosa c’era dietro?». È il rammarico a prevalere nelle strade assolate di Leffe a quasi una settimana dal ritrovamento del corpo senza vita di Diana Pifferi, la bimba di quasi un anno e mezzo morta di stenti – o ggi (martedì 26 luglio) l’autopsia chiarirà anche se era stata sedata con delle benzodiazepine – per essere stata lasciata sei lunghissimi e afosi giorni da sola in casa, alle porte di Milano, dalla madre Alessia Pifferi, 36 anni, in carcere a San Vittore.

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