«Giuseppe non ha mai urlato il suo dolore ma ha portato la Croce con dignità»

NEMBRO. Così don Giuseppe Belotti, che conosceva bene il pensionato ucciso dal figlio sabato scorso, ha ricordato Giuseppe Lombardini nell’omelia per i suoi funerali, celebrati sabato 4 novembre nella chiesa di San Martino.

«Un uomo buono, pronto al sorriso, piuttosto riservato rispetto ai problemi del figlio, attento sempre ai bisogni della comunità». Così don Giuseppe Belotti ha ricordato Giuseppe Lombardini nell’omelia per i suoi funerali, celebrati oggi da don Antonio Guarnieri nella chiesa di San Martino a Nembro. Maria Angela Stella, la moglie del pensionato ucciso dal figlio Matteo che soffre di problemi psichici, è ricoverata in ospedale per le due coltellate ricevute al collo e all’addome e non ha potuto essere presente. Dietro il feretro c’erano la figlia Chiara con il marito Enrico Colombi, diventati genitori da soli due mesi.

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«Giuseppe ha dedicato cinque anni come presidente della Rsa di Alzano. Da quando era in pensione ha speso anni come catechista nel nostro oratorio, ha sempre frequentato la Messa quotidiana, cercando nella fede quella forza che lo teneva in piedi - ha proseguito don Giuseppe, che conosceva bene la famiglia –. Solo ultimamente stava seduto sulla sedia in fondo alla chiesa di Viana, quasi a dire la stanchezza di una vita spesa nel bene e nell’attenzione agli altri oltre che alle sue fatiche familiari. Non ha mai gridato il suo dolore, ha sempre portato la Croce con dignità».

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Don Giuseppe ha sottolineato come «troppe famiglie sono lasciate sole, impotenti e impaurite di fronte ai problemi psichiatrici, con dei pesi insopportabili anche per spalle robuste come quelle di Giuseppe e sua moglie». Al termine del rito funebre la salma di Lombardini è stata tumulata nel cimitero di Nese ad Alzano Lombardo.

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