Gli esperti di 3BMeteo spiegano il clima agli ospiti della casa di riposo

Alzano Lombardo. Paolo Corazzon e Emma Parigi hanno illustrato agli anziani i principali effetti della crisi climatica. «Un’occasione anche per raccontarsi e rivivere storie personali».

Alla casa di cura Martino Zanchi di Alzano Lombardo ha fatto visita il team di 3BMeteo, principale centro meteorologico italiano, con più di 20 anni di storia e 40 dipendenti dei quali 15 meteorologi. In una mattinata uggiosa, che ha riportato in valle un minimo di pioggia, non si poteva parlare che di cambiamento climatico.

Sono intervenuti Paolo Corazzon, meteorologo parte dello staff di 3BMeteo e noto volto televisivo, ed Emma Parigi, presentatrice meteo e divulgatrice, ma erano presenti anche il responsabile social Samuele Catanese e altri membri dello staff. Corazzon ha posto l’attenzione sull’evoluzione degli ultimi anni, a partire dalla progressiva scarsezza di neve. In particolare la menzione della nevicata del 1985 che toccò il metro di neve ha risvegliato i ricordi degli anziani (un ospite, ad esempio, ha raccontato che l’automobile gli rimase sotto la neve fino a Pasqua).

«Oggigiorno queste cose succedono sempre meno. Il nostro pianeta è sempre più caldo e mai è successo di avere inverni con temperature così alte. L’Italia è tra le aree geografiche che si stanno scaldando di più. Quando si dice che si stava meglio quando si stava peggio, è vero. Negli ultimi anni negli Stati Uniti, nella Valle della Morte, è stato rilevato il record di 54 gradi, mentre in Italia la temperatura più alta, di 49 gradi, è stata registrata a Siracusa». Emma Parigi ha raccontato agli ospiti come si diffondono le informazioni meteo nelle radio (tra le 25 e 30 emittenti a giornata) e sugli altri canali di informazione. In chiusura è stato proposto un quiz che ha coinvolto con entusiasmo gli anziani ha svelato alcune curiosità: ad esempio il rizzarsi dei capelli come sintomo dell’arrivo del temporale e lo sfasamento del «falso mito» dell’assenza di neve quando fa troppo freddo. «Il riscontro dei nostri ospiti è stato molto positivo – commenta Giulia Madaschi, responsabile generale della Rsa –, qualcuno mi ha detto che si è sentito ringiovanito, perché una volta si parlava tanto del meteo, per coltivare i campi, viaggiare e prendere varie decisioni. È stata quindi un’occasione che ha permesso di raccontarsi a vicenda storie personali».

Approfondisci l'argomento sulla copia digitale de L'Eco di Bergamo dell’1 aprile 2023

© RIPRODUZIONE RISERVATA