
Cronaca / Valle Seriana
Giovedì 31 Luglio 2025
Pietro Adobati, morto a 19 anni in vacanza, Nembro sotto choc: «Avevi un cuore grande»
NEMBRO. La veglia nella serata di mercoledì 30 luglio per il ragazzo morto cadendo dal quad in Croazia. Alla guida del mezzo c’era un suo amico. Non è ancora chiaro quando la salma potrà rientrare in Italia.
nembro
All’indomani della notizia della morte di Pietro Adobati, il 19enne scomparso in seguito a un incidente stradale mentre si trovava in vacanza con una dozzina di amici in Croazia, sull’isola di Pago, la comunità di Nembro è ancora scossa. Si fatica a realizzare e gli sguardi, soprattutto quelli dei giovanissimi, i suoi coetanei o i compagni dell’oratorio, sono smarriti. C’è dolore per lui, ma anche per l’amico che guidava il quad. Stando infatti a quanto sta emergendo dalle indagini, il mezzo era condotto da un ragazzo di Nembro, amico e compagno di scuola di Pietro, mentre lui era seduto dietro: le autorità giudiziarie croate stanno facendo luce su quanto accaduto lunedì sera lungo una strada regionale nella località di Jakišnica, a nord dell’isola.
«Tra gli amici e i ragazzi dell’oratorio c’è molto smarrimento – ha riferito don Matteo Cella, ex curato di Nembro e vicino alla famiglia della vittima –, sia per quanto accaduto a Pietro, ma anche per l’amico che era alla guida del quad con il quale hanno avuto l’incidente. Questa (ieri, ndr) mattina è stata eseguita l’autopsia, e la famiglia ha potuto vedere la salma: ancora però non è chiaro quando sarà rilasciato il nulla osta, da parte delle autorità locali, per il rientro in Italia».
La foto di Pietro alla veglia
Dopo l’incontro di martedì sera in oratorio, voluto dai ragazzi, nella serata di ieri si è tenuta una veglia di preghiera. Sempre lì, nel campo da calcio della struttura, dove ha condiviso tanti momenti ed è diventato grande. «Questa sera è una veglia – è stato letto, davanti a una folla gremita –, un atto di fede per Pietro e vicinanza a chi piange per lui. Una preghiera per chiedere luce, speranza, consolazione e forza. Un’occasione per condividere la ricchezza della sua vita e piangere insieme la sua assenza». Una foto di Pietro, stampata su un pannello grande, è stata esposta durante la veglia. «Ecco la foto di Pietro, il nostro amico. Lo mettiamo ben visibile qui, davanti a tutti».
Anche l’amministrazione comunale ha voluto rendergli omaggio: ieri sera, attorno alle 20.30, prima dell’inizio del Consiglio comunale è stato infatti osservato un minuto di silenzio in segno di vicinanza.
«Un cuore grande»
È molto scossa, ma ha trovato comunque la forza di parlare Letizia Carrara, parte della compagnia di amici del 19enne e sua fidanzata sino a qualche mese fa. Nembrese anche lei, e più piccola di due anni rispetto a lui, lo ricorda con affetto, trattenendo a fatica le lacrime. «Pietro aveva davvero un cuore grande – commenta –, ma proprio tanto. Eravamo nello stesso gruppo di amici, e proprio settimana prossima saremmo dovuti partire tutti insieme per una vacanza. Era buono e anche molto intelligente. Diceva che avrebbe voluto proseguire gli studi, dopo il diploma appena conseguito: avrebbe voluto fare il fisioterapista, provando a superare il test d’ingresso previsto per accedere al corso di laurea, altrimenti probabilmente si sarebbe iscritto alla facoltà di Matematica».
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