Selvino, arenato il progetto Skidome: «Fermi per il Comune, ora le vie legali»

L’opera. Neveland e Selvino Snow (60 soci) chiedono il rinnovo dell’accordo di programma. Angelo Bertocchi: «Già spesi 800mila euro». La risposta scritta del sindaco: «Aspettiamo Regione e Provincia. E torniamo in Consiglio comunale».

Marzo 2023: cantierizzazione. Una data che avrebbe dovuto rivoluzionare il futuro di Selvino, riaprendo il portale dei tempi d’oro e proiettandolo nel gotha dello sci mondiale. Invece rischia di scomparire nelle sabbie mobili della burocrazia amministrativa. L’opera è lo Skidome (pista da sci al coperto). Non uno Skidome qualunque, ma l’unico Skidome d’Italia (sono 36 in tutta Europa, ma pochissimi con piste lunghe per allenamenti delle squadre). Una struttura sportiva in grado di catalizzare un ampio movimento turistico e sportivo di altissimo livello. Giusto per capirci: nei giorni scorsi tutte le nazionali di sci erano in Argentina per la preparazione all’imminente stagione agonistica, laggiù infatti in agosto era ancora inverno. E tra uno slalom e una discesa c’è stato qualche allenatore che si è chiesto: ma è pronto lo Skidome di

Selvino? Bella domanda, alla quale nemmeno i protagonisti del progetto, la Neveland e i 60 soci della Selvino Snow, avrebbero potuto rispondere. Non per negligenza ma perché i programmi preventivati sono cozzati contro il «muro di gomma» degli uffici pubblici. Tipica situazione tutta italiana. Anzi, peggio, di campanilismo locale dove l’oggetto rischia di essere identificato con il soggetto che promuove l’iniziativa, anziché con le potenzialità dell’opera per tutto l’altopiano (l’aeroporto di Orio dista circa mezz’ora da Selvino). Un’opera con un progetto innovativo ipogeo per la quale, tra l’altro, il pubblico non sborserebbe un solo euro, perché i 50 milioni di investimento sarebbero finanziati dai privati.

Ricapitolando: nel 2011 il Comune di Selvino delibera, all’unanimità, di aderire all’Accordo di Programma fra Regione, Provincia e il Comune stesso, con l’adesione della società Nevelad srl (presieduta da Willy Nardelli e alla quale in seguito si sono affiancati i 60 soci della Selvino Snow presieduta da Angelo Bertocchi), finalizzato al rilancio dell’offerta turistica e alla tenuta occupazionale dell’altopiano di Selvino attraverso la realizzazione di infrastrutture per la pratica di sport invernali al coperto. In altre parole, parte il sogno di rilanciare l’altopiano con lo Skidome e, con esso, si avvia tutto l’iter complesso per arrivare all’approvazione e alla costruzione. Solo che nel frattempo si è inserita tutta una serie di complicazioni (alcune risolte con modifiche di ridimensionamento o miglioramento del progetto da parte dei proponenti), di nuove leggi sul consumo di suolo, di cambiamenti politici ai vertici dei vari enti (dalla Regione, alla Provincia e al Comune), così la tanto attesa Vas (Valutazione ambientale strategica) non è mai arrivata. Conclusione: in dieci anni i soci della Selvino Snow e Neveland hanno sborsato circa 800mila euro solo per le incombenze burocratiche del progetto, arrivando a oggi senza avere in mano niente e rischiare così di vedersi a fine 2022 sfumare tutto per la scadenza dei termini dell’accordo di programma.

Ad ascoltarla questa storia si fatica a pensare sia reale, ma la situazione è proprio questa ed è stata esposta chiaramente nelle due ultime assemblee dei soci che si sono svolte quest’estate a Selvino. «È una storia incredibile – conferma Angelo Bertocchi, l’anima della Selvino turistica, che ha seguito passo passo il progetto, e che per i villeggianti è l’icona dell’altopiano –. Il problema è che il Comune di Selvino, pur non dichiarandosi mai ufficialmente contrario, a un certo punto si è sfilato dal progetto non presenziando più agli incontri, compresi quelli in Regione con il presidente Fontana. All’ultima assemblea dei soci abbiamo invitato il Comune, ma non si è visto nessuno. Ora abbiamo spedito una lettera in cui chiediamo un incontro per il rinnovo dell’accordo di programma senza più ritardi. È imbarazzante, mortificante e di poco rispetto questo silenzio della Giunta comunale di Selvino e della sua maggioranza. Ora l’assemblea dei soci per lo Skidome si è anche affidata a un avvocato, siamo pronti alle vie legali».

Dal fronte Comune, dopo un lungo silenzio, un cenno è arrivato, tramite una lettera inviata dal sindaco Diego Bertocchi alla Selvino Snow e alla Neveland in cui giustifica la mancata convocazione di un incontro per altri impegni programmati dei componenti della Giunta. E continua: «Siamo tuttora in attesa di chiarimenti da parte di Regione Lombardia circa i temi relativi al consumo di suolo e al bilancio ecologico, mentre la Provincia avrebbe richiesto la convocazione di una segreteria tecnica per dirimere le questioni. In merito invece alla richiesta di proroga dell’Adp, vi comunichiamo che verrà iscritta nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale e in seguito inviata a Regione Lombardia». Sul consumo di suolo, la questione potrebbe essere superata dal fatto che lo Skidome è un’opera d’interesse regionale (per non dire nazionale) e quindi lo «scambio» d’aree potrebbe essere deciso su un’altra area della Lombardia senza penalizzare altri sviluppi futuri di Selvino. Su questo aspetto però il Comune vuole il parere scritto della Regione. «Ma finché il Comune non tornerà a partecipare agli incontri tecnici – chiude Bertocchi – resterà solo un paravento per non decidere».

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