
Cronaca / Valle Seriana
Mercoledì 24 Settembre 2025
Sul Redorta per quattro volte in un giorno
L’IMPRESA. Gabriele Merelli di Gazzaniga ha completato l’Everesting sabato 20 settembre.
L’Everesting è una disciplina sportiva relativamente giovane che ha come obiettivo finale quello di coprire un dislivello di 8.848 metri, ossia la quota del monte Everest. Ogni atleta che decide di intraprendere questa sfida personale contro se stesso lo fa utilizzando gli sci d’alpinismo, la bicicletta oppure cimentandosi nella corsa in montagna.
L’impresa di Gabriele Merelli
Gabriele Merelli, trentaquattrenne di Gazzaniga, lo scorso sabato ha scelto di tentare il suo Everesting sui sentieri che conducono al Pizzo Redorta, percorrendo per quattro volte nell’arco di una giornata il percorso da Fiumenero al pizzo Redorta. «Dati altimetrici alla mano – ha detto alla fine della sua lunga fatica – avevo pianificato di partire dagli 800 metri della frazione Fiumenero di Valbondione e raggiungere i 3.038 metri della vetta, dopo essere transitato al rifugio Brunone; considerando anche i piccoli saliscendi nel computo totale delle quattro salite ho superato i 9.000 metri di dislivello». La partenza, alla luce della pila frontale, è avvenuta alle 4,28 di sabato, l’arrivo alle 8,42 di domenica dopo 28 ore e 14 minuti e 83 chilometri complessivi.
«La mia montagna preferita»
Il terzo e quarto arrivo in vetta sono avvenuti con il favore delle tenebre, quando ormai si scorgevano solo le luci dei paesi di fondovalle dell’alta Val Seriana. «Il Redorta, infatti, è la mia montagna preferita essendovi salito 74 volte e che negli ultimi 14 anni mi ha regalato tante emozioni, soprattutto le salite invernali dalle vie di misto sulla Est». La sinergia di Merelli con questa montagna trova conferma e spazio anche nella sua passione per il triathlon. Nel settembre di quattro anni fa, infatti, ne raggiunse la vetta dopo aver nuotato per circa quattro chilometri tra Sulzano e Tavernola (lago d’Iseo) e pedalato per 180 chilometri sulle strade bergamasche fino a raggiungere Fiumenero. Una volta tornato in paese si recò poi a Valbondione da dove iniziò la salita al rifugio Merelli al Coca e quindi ai 3.050 metri dell’omonimo pizzo compiendo un dislivello di 8.900 metri.
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