Valgoglio, via libera alla ricerca di uranio? Il sindaco: «Nessun allarmismo»

LA NOVITÀ . La Regione ha pubblicato l’avviso per rilasciare il permesso. Già una società interessata. Bosatelli: «Prima va bonificato l’accesso».

Valgoglio

«Basta sentir parlare di uranio e qui ti rispondono tutti subito: Oh mamma!». Il commento di una signora che a Novazza, frazione di Valgoglio, vive da anni, esprime bene come il clima quassù sia segnato da tensioni e paure, retaggio di una storia tormentata che ha inizio alla fine degli Anni Cinquanta. E che potrebbe vedere, ora, una pagina tutta nuova.

«Nessun allarmismo»

«Ma non bisogna creare allarmismo», precisa subito il sindaco, Angelo Bosatelli, ben consapevole della tensione radicata nella sua cittadinanza. La notizia, pubblicata mercoledì 23 luglio sul bollettino ufficiale di Regione Lombardia, è che è stata avviata la procedura a evidenza pubblica per rilasciare il permesso di ricerca dell’uranio e minerali accessori nel territorio di Valgoglio.

«Studio e ricerca»

«Non stiamo parlando di attività estrattiva, ma di studio e ricerca», ci tiene a precisare giustamente Bosatelli, che anticipa come «l’iter sarà lungo».

«Noi seguiremo la vicenda in modo stretto, ci siamo già interfacciati con la Regione. Il nostro interesse è che tutto avvenga secondo i criteri di sicurezza»

C’è una società, la Canoel Italia Spa (che dal 2012 si occupa di estrazione di gas e produzione di energia), che ha chiesto di avere il permesso di ricerca mineraria. E come previsto dalla normativa la Regione ha pubblicato un avviso rivolto ad altri soggetti che potrebbero avere il medesimo interesse: entro 45 giorni dalla pubblicazione dell’avviso (ovvero dalla giornata di mercoledì 23 luglio) potranno farsi avanti. «Ci sono già studi e dati di ricerca sulla presenza dell’uranio sul nostro territorio - precisa il sindaco di Valgoglio -. Questa società probabilmente ha chiesto un leggero allargamento dell’area per poter avviare la ricerca». La zona interessata copra una superficie di 2.733.049 metri quadrati. «Noi seguiremo la vicenda in modo stretto, ci siamo già interfacciati con la Regione - prosegue Bosatelli -. Il nostro interesse è che tutto avvenga secondo i criteri di sicurezza, nel massimo rispetto dell’ambiente e della salute degli abitanti. Nel corso dell’iter cercheremo di capire con attenzione come e dove verranno svolte queste attività di ricerca».

«I cittadini saranno coinvolti»

Che l’interesse della società Canoel Italia non si fermi alla ricerca, ma abbia come obiettivo anche l’estrazione del minerale appare lapalissiano. Tanto più in questa fase storica in cui dal Governo stanno arrivando aperture sull’energia nucleare e la ricerca dell’uranio potrebbe diventare una nuova corsa all’oro. «Per ora non si parla di attività estrattiva, ma da quando a Roma si è iniziato a parlare di nucleare sappiamo che questo mondo ha iniziato a muoversi, anche in altre zone d’Italia dove si sono giacimenti di uranio. Se mai si dovesse arrivare lì, il Comune coinvolgerà i cittadini e decideremo con loro il da farsi. Ma va precisato che non siamo in questa fase e magari non ci arriveremo mai».

Area da bonificare

A complicare la situazione della miniera - dove, di fatto, le attività estrattive non sono mai iniziate, nonostante i lunghi anni di studi ed esplorazioni, dalla prima scoperta del 1959 sino alla smobilitazione all’inizio degli Anni Ottanta - c’è il fatto che l’area dell’accesso è al momento posta sotto sequestro, dopo che i Carabinieri forestali, nel febbraio scorso, vi hanno scoperto una discarica abusiva. «Ho già fatto sapere che mi metterò di traverso se verrà messo un solo chiodo prima che l’area sia bonificata e pulita», precisa deciso il sindaco. Il Comune dovrà autorizzare anche il passaggio dei mezzi, dato che «l’area della miniera è del demanio, ma un tratto di strada che permette di raggiungerla è su un terreno di proprietà del Comune».

«Speriamo sia occasione di crescita»

Nell’iter non sono ancora stati coinvolti il Parco delle Orobie né la Comunità montana, «ma ne parleremo, il Comune non sarà lasciato solo», precisa il presidente di quest’ultima Giampiero Calegari. «Speriamo sia un’occasione di crescita per la comunità», è il commento di Anna Serena Pirola, residente in paese, che ha vissuto il dolore di quelle divisioni che negli Anni Ottanta portarono anche vicini di casa e parenti a non guardarsi più: «Fu uno scontro ideologico. Speriamo che questa volta si entri merito con apertura e correttezza».

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