Vasche ancora chiuse, sul web l’appello
#salviamolepiscine

Il Dpcm consente l’attività all’aperto da sabato. «Da noi è impossibile: aprite al coperto». In Valle Seriana è stata lanciata una raccolta firme.

Sono la categoria più penalizzata. Negozi, parrucchieri, bar hanno riaperto. Il 1° giugno anche le palestre potranno ricominciare a far macinare chilometri sul posto e squat. Le piscine no. O meglio, l’ultimo decreto del presidente Draghi consente, nelle regioni in zona gialla, di riaprirle fin dal 15 maggio, ma esclusivamente quelle all’aperto. «Cioè nessuna, da noi» sottolineano una volta di più gli operatori del settore bergamaschi. Quindi corsi in acqua e nuoto libero per ora rimangono ancora un miraggio, mentre il pensiero va già al clima più clemente di giugno, quando i parchi acquatici all’aperto potranno riaccogliere i nuotatori.

Soprattutto i bambini: le iscrizioni ai campi estivi a loro dedicati sono già aperte, anche nella «freddina» Valle Seriana dove, stanchi dei troppi mesi di chiusura, ora si punta sulle settimane di giochi e compiti, in sicurezza, per i bambini e ragazzi. Tutto ciò, però, con un punto fermo: «Vogliamo lanciare un grido d’allarme – dicono all’unisono i gestori delle piscine di Alzano, Casnigo e Rovetta -: non possiamo più aspettare, siamo chiusi da metà ottobre, salviamo le famiglie di tanti nostri collaboratori rimasti a casa».

Negli impianti di Casnigo in Valgandino e Rovetta in alta Valle Seriana, gestiti dalla società sportiva dilettantistica Blu, sono un’ottantina le persone rimaste senza lavoro, «tante persone a casa e la cosa più amara – fa notare Mariolina Locatelli – è che in 20 anni abbiamo costruito delle professionalità che non sono così facilmente trovabili sul nostro territorio, parlo di istruttori di nuoto, allenatori, laureati in scienze motorie skillati». Professionisti che seguono in un anno 5 mila alunni delle scuole, dalla materna alle superiori, di 37 istituti, oltre ai tanti clienti che nei due impianti frequentano i vari corsi. «Due anni fa – ricorda ancora Locatelli – abbiamo formato i primi assistenti bagnanti, studenti dell’Isis di Gazzaniga: nella loro ora di motoria alcuni ragazzi sono arrivati a un livello tale che hanno avuto accesso al corso e in più le ore sono state riconosciute come alternanza scuola-lavoro». Locatelli parla di «una progettualità con le scuole che porta alcuni ragazzi a orientarsi alla facoltà di scienze motorie e dà la possibilità di fare stage rimanendo sul territorio». Possibilità che quest’anno è stata negata.

L’iniziativa, il grido

Per ridare lavoro a chi il suo lavoro a bordo vasca non l’ha più, ma anche per far ritrovare le gioia di tornare in piscina ai «tanti ragazzi laureati magari in giurisprudenza o economia che continuano a fare nel tempo libero gli istruttori da noi, architetti che allenano la squadra agonistica, ex ragazzi che sono cresciuti da noi e continuano a venire qui», per questo Locatelli lancia l’hashtag #apriamolepiscinecoperte che, spiega, «rappresenta il grido dei gestori degli impianti natatori pubblici per l’apertura delle piscine coperte e la ripresa di tutte le attività legate al mondo acqua rivolto ai sindaci e agli amministratori del nostro territorio affinché diventi un appello corale alle istituzioni. Confido che questa istanza venga condivisa anche dai tanti fruitori che da ormai 12 mesi non possono praticare la loro passione». Intanto si raccolgono le iscrizioni per il «Safe summer camp»: al campo estivo lo scorso anno sono arrivati a Casnigo una settantina di bambini e a Rovetta una trentina.

Corsi. Ad Alzano era già tutto pronto: i volantini impaginati al computer già riportavano la data del 1° giugno, come inizio di alcuni corsi di nuoto. «Ci saremmo comportati esattamente come l’estate scorsa, lavorando al 40/50%. Invece bisogna riprogrammare tutto» ammette sconsolato Gian Marco Parmeggiani, gestore dell’impianto Acquadream. Corsi preparto e baby, fitness in acqua sono impossibili da affrontare a tetto obbligatoriamente scoperchiato a inizio giugno, anche se siamo a due passi dalla città. «È una delusione e anche una beffa – aggiunge –. Io spero sempre che ci ripensino, ma intanto confido negli “Happy days 2021”, il campo estivo per bambini e ragazzi: parte il 14 giugno, siamo pronti. E a questo punto speriamo che almeno il tempo ci dia una mano».

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