
Volontariato / Bergamo Città
Lunedì 04 Agosto 2025
Il «Caniana» al Tavolo della disabilità con 150 allievi
I PROGETTI DELL’ISTITUTO. Tre linee di abbigliamento che rispecchiano i desideri di ragazzi e ragazze con la sindrome di Down, ma anche un video professionale per raccontare un progetto sociale, e ancora un reportage fotografico o una campagna di sensibilizzazione per una realtà associativa.
Sono diversi i frutti del «Service-Learnig» dell’Istituto superiore Caniana di Bergamo, «una proposta pedagogica attraverso strutturati progetti curricolari e interdisciplinari, che uniscono la cittadinanza e le azioni solidali per la comunità con l’acquisizione di competenze professionali, metodologiche, sociali e didattiche», spiega Salvatore Zuppardo, docente di Discipline grafiche e referente per il Service Learning sia all’interno del Caniana e che della Rete Service Learning Lombardia. Partito nel 2016, il progetto prosegue con successo tanto che l’istituto è diventato «Polo» per la diffusione del SL in Lombardia e che ogni suo studente è chiamato a svolgere questa attività.
Così il Caniana ha deciso di sedersi al Tavolo della disabilità, promosso dal Comune di Bergamo per «mettere in rete le associazioni di familiari e le realtà che si occupano del tema e gestiscono i servizi uscendo dalla logica dei progetti di intervento e interessarsi anche a quello che succede in città. Si parla di cultura, di accessibilità, di progettazione e di coinvolgimento dei giovani, un target che interessa moltissimo alle associazioni perché è la ricchezza fra pari che poi porta quel valore aggiunto che è la comunità stessa», ricorda l’assessora alle Politiche sociali Marcella Messina.
Partendo dai bisogni di 8 associazioni che partecipano al Tavolo (Spazio Autismo -Aps, Abitare le età ets, Unione italiana lotta alla distrofia muscolare sezione di Bergamo odv, Associazione italiana persone down aps, Asd phb polisportiva bergamasca aps, Associazione disabili bergamaschi odv, San Paolo in Bianco asd, Ente nazionale sordi sezione Bergamo), circa 150 studenti di diverse classi, nell’anno scolastico, si sono messi all’opera per provare, con le competenze acquisite sui banchi nell’ambito della grafica, della comunicazione visiva e della moda, a rendersi utili.
E se l’impegno, «anche degli alunni tendenzialmente più svogliati», è grande, non lo è da meno la soddisfazione delle associazioni: «Un percorso molto positivo. Oltre alla creazione congiunta delle linee di abbigliamento, fino alla cartamodello, è nato uno scambio fra gli studenti e i nostri ragazzi e ragazze (di fatto quasi coetanei, ndr), che ha saputo andare oltre la scuola e aprirsi, ad esempio, a una serata insieme», conclude Marco Brivio, volontario di A.i.p.d. e papà di una delle giovani coinvolte.
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