«Il volto dell’altro» per i 20 anni di Sguazzi

L’ANNIVERSARIO. Michela Peroni tra i fondatoridell’associazione di Osio Sotto.

«Per me è stata una grande esperienza di arricchimento personale. Al di là dei progetti e delle singole iniziative, ho conosciuto persone e modi d’essere che mi hanno fatta crescere», afferma Michela Peroni, 50enne di Valbrembo, tecnico di laboratorio e tra le fondatrici di Sguazzi, organizzazione di volontariato di Osio Sotto che quest’anno compie 20 anni. Col tempo sono cresciute e cambiate sia lei che l’organizzazione, anche se la passione e la voglia di «creare ambienti e opportunità che aiutino ogni persona a esprimere pienamente la propria umanità» sono rimaste le stesse. Tutto è iniziato in acqua, da un gruppo di amici che «condividevano già un’esperienza di volontariato in piscina: nel 2005 abbiamo deciso - ricorda - di creare una nostra associazione, capace di esprimere con più forza la nostra idea di impegno». È nata così Sguazzi, con quel nome «leggero ma consapevole», che richiama «la gioia di muoversi nell’acqua, ma anche l’idea di sguazzare dentro il volontariato, di viverlo in pienezza».

Partita dalla piscina, nel tempo l’organizzazione ha ampliato il proprio raggio d’azione. Tante le attività: dal doposcuola per i bambini delle elementari alle iniziative culturali, fino a grandi progetti come «Comunità della salute», nato durante il Covid e poi affidato alla Fondazione San Giuliano, «segno della capacità di generare esperienze sul territorio. Sguazzi si occupa inoltre di temi legati alla tutela ambientale. Fra i progetti abbiamo “Pacon”, impegnato nell’accoglienza diffusa degli esuli ucraini e in generale sul tema della pace». Non sono mancate iniziative più piccole, nate da un bisogno concreto o dalla voglia di condividere un percorso: «Lo spirito è sempre lo stesso: fare bene le cose e mettersi in ascolto, accanto agli altri».

I momenti difficili

Anche nei momenti difficili ed emotivamente complessi. Da uno di questi, che il gruppo di Sguazzi ha vissuto quando nel 2023 è venuto a mancare l’amico e socio fondatore Alex Caltagirone, è nato il festival Funesto. Una proposta culturale e artistica che indaga il tema della morte da diversi punti di vista, ma anche e soprattutto «il tentativo sentirsi comunità e di trasformare il dolore in riflessione, in un rilancio di vita». In attesa della prossima edizione di Funesto, l’associazione si prepara ora ai festeggiamenti per il ventennale. «Il 14, 15 e 16 novembre, Sguazzi proporrà un percorso di indagine e confronto dal titolo «Il volto dell’altro» - anticipa -. Nel corso delle tre giornate, in diversi Comuni della Bergamasca, attraverso laboratori espressivi, incontri filosofici, spettacoli teatrali, concerti e momenti di confronto, rifletteremo sul tema della relazione con l’altro, chiunque esso sia». E per i prossimi 20 anni? «Mi auguro sapremo proseguire il nostro cammino - conclude Peroni -. La speranza è che l’associazione possa acquisire una «veste» che sia tramandabile a chi verrà dopo di noi».

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