L’ingegnere gestionale volontario sulle ambulanze: «La vita è fragile»

La storia Mattia Todeschini, 24 anni, di Curno, presta servizio dal 2021 con la Croce Rossa. Prima i trasporti di persone nei centri di cura e poi dal 2022 è soccorritore. I turni e il lavoro.

Mattia Todeschini nel mondo del volontariato ci è cresciuto. Ha 24 anni, abita a Curno e di professione è ingegnere gestionale e logistico. A fianco del suo percorso di studi e di lavoro ha sempre vissuto forme di impegno all’interno della propria comunità. «Quando andavo alle scuole superiori frequentavo l’oratorio e facevo l’animatore. Poi ho fatto il catechista – racconta -. Mi è sempre piaciuto stare in mezzo alla gente e darmi da fare. È una parte di me: non riesco a stare fermo e mi piace che il mio tempo dia frutto».

Ha trovato la sua strada

Crescendo Mattia ha iniziato a pensare di fare il cuoco, poi il geometra, poi il medico e alla fine si è iscritto alla facoltà di Ingegneria trovando la sua strada. Il suo interesse per l’ambito sanitario però non si è spento e ha trovato nel mondo del volontariato uno spazio per potersi esprimere. «Un giorno un’amica mi ha detto che in Croce Rossa erano alla ricerca di nuovi volontari e che presto sarebbe iniziato il corso di formazione per diventare volontari soccorritori. Ci ho pensato e poi mi sono buttato in questa avventura». Così, a fine 2019 Mattia ha iniziato il corso di formazione in Croce Rossa. Un percorso lungo, che si è improvvisamente interrotto con l’arrivo del Covid. «Ero a casa e mi sentivo inutile. Ho potuto dare una mano per qualcosa, ma non avendo portato a termine il percorso potevo fare ben poco. È stato demoralizzante». Poi nell’ottobre del 2020 il percorso è ripreso e Mattia è riuscito a diventare a tutti gli effetti un volontario della Croce Rossa. «Ho iniziato a prestare servizio nel 2021 con i trasporti sanitari di persone che hanno bisogno di essere accompagnate verso i centri di cura e poi nel 2022 sono diventato anche volontario soccorritore, pur mantenendo un impegno anche nelle attività di ambito sociale. E aiuto l’associazione nella gestione della parte informatica».

Prima di iniziare a lavorare Mattia faceva molti trasporti sanitari con la Croce Rossa di Bonate Sotto, ora riesce a fare meno turni e generalmente si occupa di soccorso. «Ho trovato il mio equilibrio. Il servizio in Croce Rossa richiedere un minimo di due turni al mese. Tendenzialmente presto servizio di sabato e di domenica, ma abbiamo anche un distaccamento a Pontida con turni infrasettimanali che iniziano alle 19 quindi riesco a dare disponibilità anche per qualche sera feriale». Quando inizia il turno Mattia arriva al Comitato, indossa la divisa e insieme al resto del suo equipaggio prepara l’ambulanza e controlla la check list. Poi si aspetta, vivendo un ambiente che è molto simile ad una casa. Quando suona la campanella “Emma” sul computer di sede, l’equipaggio si attiva: verifica la descrizione della situazione, il luogo dove deve recarsi e parte. Mattia opera insieme a persone di tutte le età, dai 18 fino ai 60 anni e anche oltre, con cui si sono create delle belle relazioni che vanno anche oltre l’esperienza di volontariato.

Lo scambio reciproco

Un rapporto basato sullo scambio reciproco: i meno giovani hanno più esperienza e molto da insegnare, ma anche i ragazzi dell’età di Mattia possono offrire qualcosa di unico e essere risorse importanti quando si tratta di apprendere novità come quelle legate alla tecnologia e all’informatizzazione. «Da quando ho iniziato questa esperienza ho capito quanto valore ha davvero la vita: mi sono trovato di fronte a situazioni di una fragilità tale che non riuscivo a pensare come si potesse combatterle. Comprendo meglio quanto l’essere umano possa essere fragile e quanto i problemi siano spesso frutto solo delle nostre azioni. Ho iniziato a vedere i miei problemi sotto un altro punto di vista: la vita è una e una rimane. Godiamocela fino in fondo».

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