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Lunedì 01 Dicembre 2025
Città e imprese alla prova della longevità
Il Centre for Healthy Longevity dell’Università di Bergamo studia come ambienti urbani e contesti lavorativi possano sostenere l’invecchiamento attivo. Dal Progetto Casa alle ricerche nelle aziende, emergono nuovi modelli per quartieri “age friendly” e organizzazioni capaci di valorizzare i lavoratori senior.
Bergamo
In un Paese che invecchia rapidamente, le città diventano il laboratorio del futuro. Oggi oltre il 70% degli over 65 italiani vive in contesti urbani di medie dimensioni, spesso nella stessa casa di sempre. È il fenomeno noto come Aging in place, che pone al centro il legame tra individuo e ambiente e la capacità dei luoghi di sostenere la longevità. Da questa sfida nasce il Progetto Casa (Condizioni abitative in salute), realizzato dal Chl (Centre for healthy longevity) dell’Università degli studi di Bergamo all’interno del «Pnrr Age-it: Ageing well in an Ageing society».
Il progetto ha riunito un team di statistici, urbanisti e psicologi per analizzare multidimensionalmente come le caratteristiche urbane possano essere vincoli o possibilità per le traiettorie delle persone anziane di oggi e domani. Bergamo è stata scelta come “living lab” in cui osservare e misurare concretamente, le condizioni che favoriscono o ostacolano l’invecchiamento in salute. I quartieri coinvolti rappresentano infatti l’eterogeneità tipica delle città medie italiane: densità contenute, forte identità di comunità e spazi pubblici di prossimità. Il cuore del progetto è l’Indice di vulnerabilità abitativa (Val Index), un indice sintetico innovativo che misura dinamicamente i quartieri integrando dati demografici, urbanistici, socioeconomici, sanitari e sociali. L’indice consente di individuare con precisione cosa rende un luogo favorevole o critico per la longevità in salute. Accanto ai dati oggettivi, il Progetto Casa ha raccolto la voce dei cittadini over 65 attraverso una survey e interviste qualitative, esplorando le consapevolezze individuali dell’abitare, le ragioni delle scelte abitative, la soddisfazione per il quartiere e il senso di appartenenza ai luoghi. Ne emerge una visione della longevità che va oltre la disponibilità di servizi: vivere bene significa anche mantenere relazioni, continuità identitaria e autonomia decisionale.
Il Progetto Casa si configura oggi come un modello di ricerca e pianificazione replicabile su scala nazionale, offrendo uno strumento utile alla maggior parte delle piccole e medie realtà urbane ampiamente diffuse nel Paese. I dati prodotti – resi disponibili in open access – rappresentano una risorsa strategica per amministrazioni locali e pianificatori urbani, chiamati a progettare contesti abitativi “age friendly” e che favoriscano la permanenza delle persone nei propri luoghi. Spazi urbani che trasformano le città in luoghi più inclusivi e sostenibili, l’invecchiamento in una dimensione pienamente vitale e condivisa.
La longevità nelle aziende
Anche la longevità lavorativa è oggi una sfida decisiva per le imprese. Su questo tema il Chl (Centre for healthy longevity) dell’Università di Bergamo ha una linea di ricerca dedicata, in collaborazione con Confindustria Bergamo. La ricerca sottolinea come la longevità nelle organizzazioni richieda interventi su più livelli: dall’aggiornamento dei processi tecnologici, spesso percepiti come barriera dai lavoratori senior, alla revisione dei modelli organizzativi e delle strategie di apprendimento continuo.
Le imprese, soprattutto quelle che hanno una lunga storia alle spalle, specie se familiare, riconoscono il valore dei profili più esperti, ricchi di competenze e memoria istituzionale, ma rilevano resistenze nell’ adattamento ai ritmi del cambiamento e una certa difficoltà nelle comunicazioni tra generazioni. Proprio le relazioni intergenerazionali necessitano di percorsi di leadership relazionale, piani di successione strutturati e mappature aggiornate delle competenze, strumenti che permettano di valorizzare i senior come mentori e facilitatori dei processi di apprendimento. Resta comunque centrale il tema del benessere organizzativo e della cultura della prevenzione. Emerge l’importanza di investire sulla salute lungo tutto l’arco della carriera lavorativa dei dipendenti perché questa attenzione rappresenta un elemento strategico per rendere sostenibile la longevità nei luoghi di lavoro e costruire imprese davvero “longeve” nel tempo.
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