Motoslitte su percorsi non autorizzati
Multati dieci mezzi in Val di Scalve

Sanzioni fino a 2.580 euro. L’operazione dei carabinieri forestali delle Stazioni di Vilminore di Scalve e di Costa Volpino coordinate dal Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Bergamo.

Carabinieri forestali delle Stazioni di Vilminore di Scalve e di Costa Volpino coordinate dal Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Bergamo hanno messo in atto operazioni di sorveglianza specifiche per contrastare l’uso non autorizzato delle motoslitte nella Zona di protezione speciale «Orobie bergamasche» in Val di Scalve, a Schilpario. Sono dieci gli illeciti rilevati nel fine settimana per un ammontare complessivo di circa 2.580 euro nella misura massima della sanzione.

Il servizio di sorveglianza era finalizzato alla verifica di eventuali irregolarità legate alla fruizione antropica del territorio e ha permesso di riscontrare un utilizzo improprio della motoslitta, mezzo abitualmente impiegato per muoversi agevolmente in ambiente innevato sia a supporto di attività commerciali sia per svago. Nello specifico sono stati fermati ben dieci mezzi cingolati che percorrevano liberamente superfici innevate al di fuori della viabilità consentita, scorrazzando su percorsi «non convenzionali», sentieri nel bosco e pascoli, ove il transito è normalmente interdetto.

È importante che chi utilizza i mezzi motorizzati rispetti la normativa vigente in quanto le esigenze di protezione della natura sono superiori a quelle di svago, in particolare laddove ci siano degli habitat protetti a livello europeo come il caso delle foreste alpine e degli spazi aperti alpini. La tutela delle aree protette ricade storicamente tra i compiti istituzionali dei carabinieri forestali e tale impegno è stato rafforzato anche grazie a un progetto «Life» integrato dedicato a «Rete Natura 2000» (www.naturavchevale.it), al quale l’Arma aderisce in partnership con Regione Lombardia, Ersaf, Wwf e Lipu.

Il controllo effettuato in Val di Scalve ha messo in evidenza come la fruizione del territorio naturale venga a volte effettuata senza tenere minimamente conto delle più basilari regole di rispetto della natura, anche da parte di gruppi organizzati e coordinati da accompagnatori e guide esperte. L’attività con le motoslitte, gestita in modo disordinato, entra inoltre in contrasto anche con altre categorie di fruitori «invernali»: ciaspolatori, sportivi dediti allo scialpinismo o più semplicemente turisti che ricercano uno scorcio di silenzio e bellezza all’interno del Parco delle Orobie.

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