Rogo in un deposito della legna a Villongo
Regione e Coldiretti: attenzione agli incendi

Incendio in un deposito di legna a Villongo, in via Silvio Pellico nel primo pomeriggio di mercoledì 3 gennaio.

Il rogo è stato imponente e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Bergamo e Palazzolo con i carabinieri di Sarnico. A dare l’allarme un passante che ha notato le fiamme: evacuate alcune famiglie di due palazzine vicine alla rotatoria dell’isola.Dalle prime verifiche si suppone che si sia trattato di un cortocircuito.

In merito ai roghi, la Regione Lombardia ha comunicato proprio nella mattina di mercoledì alle Forze dell’ordine e agli Enti istituzionali a tutti i livelli l’attivazione dello stato di alto rischio di incendio boschivo. «Il periodo con maggior grado di pericolosità per la Lombardia - ha spiegato l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali -, è quello che va da dicembre ad aprile. In questi giorni, senza creare allarmismi, abbiamo deciso di attivare lo stato di alto rischio a causa di alcuni incendi registrati in diverse zone del territorio regionale».

Per tutta la durata del periodo di alto rischio vige il divieto assoluto di accensione, all’aperto, di fuochi nei boschi o a distanza da questi inferiori a 100 metri, senza eccezione alcuna, su tutto il territorio regionale. Gli Enti locali sono invitati a comunicare tempestivamente l’attivazione del periodo di alto rischio. Devono inoltre essere attivate le Organizzazioni di volontariato antincendio boschivo affinchè possano fornire la consueta indispensabile collaborazione nella fase di prevenzione ed estinzione degli incendi boschivi.

La Sala operativa della Protezione civile ha confermato la moderata criticità (codice arancione) per rischio incendi boschivi sulle Alpi, Prealpi e Appennino fino a revoca. In particolare il rischio è localizzato su Brembo e Alto Serio - Scalve, Basso Serio - Sebino Valchiavenna e Alpi Centrali in provincia di Sondrio, Lario, Valcamonica, Mella-Chiese e Garda.

Il vento potrebbe essere la prima causa di roghi: già nella giornata di mercoledì sono previste raffiche che potranno raggiungere valori di circa 60-70 km/h, mentre in montagna, sopra i 1500 metri, potranno raggiungere i 100 km/h. Associati ai fenomeni di vento forte ci saranno deboli nevicate, spesso riportate da nord, limitatamente ai settori alpini settentrionali di confine.

Sull’argomento interviene anche la Coldiretti provinciale che evidenzia come la combinazione tra l’abbandono dei boschi e le particolari condizioni climatiche rischi di favorire lo sviluppo degli incendi nelle zone boschive. «Si tratta di un mix rischioso, da monitorare con la massima attenzione – sottolinea Coldiretti Bergamo – senza fare allarmismi ma anche senza abbassare la guardia. Gli incendi provocano danni incalcolabili dal punto di vista ambientale, causando la perdita di biodiversità per la distruzione di piante e l’uccisione di animali nonché la devastazione di ampie aree di bosco che sono veri e propri polmoni verdi fondamentali per l’assorbimento dell’anidride carbonica responsabile dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici».

«Le imprese agricole situate nelle zone montane – prosegue Coldiretti Bergamo —svolgono una fondamentale azione di presidio ambientale. Per difendere i boschi bisogna pertanto puntare anche sulla prevenzione, creando le condizioni affinché si contrasti lo spopolamento e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli». Coldiretti Bergamo tramite i propri uffici periferici ha invitato gli agricoltori, che sono le prime sentinella delle nostre campagne e delle nostre montagna, a segnalare tempestivamente alle autorità competenti eventuali incendi.

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