Pecore sbranate in Valle Imagna
L’allarme: in sei mesi 4 assalti

Mercoledì notte colpiti 8 capi, in azione forse uno o più cani. Carminati (Centro studi): «È ora di affrontare il problema».

Strage di pecore nella notte tra il 20 e il 21 febbraio a Corna Imagna. Nel mirino è finito il piccolo gregge di un allevatore alla stalletta delle Paterne, sul versante orientale del villaggio di «San Simù», dove sono state sbranate otto pecore, tra cui un caprone massese. Si sono salvati un’asina e due agnellini di 20 giorni, così come sono scampati all’attacco altri 35 capi stallati altrove.

Da chiarire quale sia il predatore: forse uno o più cani – magari inselvatichiti o ibridi – mentre Ats e Polizia provinciale hanno escluso la presenza di un lupo. A dare notizia dell’attacco, sui social network, è Antonio Carminati, direttore del Centro studi Valle Imagna: «Il predatore – spiega – ha attaccato con violenza, per sfamarsi: ha infatti divorato la coscia del massese. Sono a conoscenza di almeno quattro attacchi a piccoli allevamenti negli ultimi sei mesi sul versante sinistro dell’Alta Valle Imagna, ma probabilmente sono di più: infatti gli allevatori, scoraggiati da burocrazia e spese, spesso non denunciano». «È giunto il momento di affrontare seriamente il problema delle predazioni – aggiunge – perché questi attacchi mettono a rischio il tessuto economico della nostra montagna, caratterizzato proprio dalla presenza di tanti piccoli allevamenti. Servono forme più efficaci di controllo e soprattutto che anche in Lombardia, come in altre Regioni, vengano riconosciuti indennizzi per tutti gli attacchi, non solo per quelli di orsi, lupi e linci».

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