Zandobbio: la morte di Bruna Calegari
Riapre il municipio, martedì autopsia

Dopo la morte della dipendente comunale, resterà chiuso solo l’ufficio tecnico. Martedì 5 novembre l’autopsia.

Ha riaperto al pubblico lunedì 4 novembre il municipio di Zandobbio dopo la tragica morte dell’impiegata comunale Bruna Calegari, giovedì pomeriggio. La dipendente, di 59 anni, è stata trovata senza vita nell’ufficio tecnico, in cui lavorava. Le cause del decesso verranno appurate dall’autopsia prevista per martedì 5 novembre a Bergamo, all’ospedale «Papa Giovanni».

Il fascicolo d’indagine è per omicidio, anche se l’ipotesi più probabile resta l’incidente. L’ufficio tecnico teatro della tragedia resterà comunque chiuso, i sigilli sono scattati per consentire agli inquirenti di eseguire le indagini. Anche sabato mattina i carabinieri di Trescore si sono recati nuovamente in municipio per un nuovo sopralluogo. Venerdì i militari hanno sentito anche i familiari della vittima per cercare di ricostruire la dinamica dei fatti. È probabile che l’impiegata sia stata colta da un malore mentre era su una scaletta per prendere dei faldoni posizionati sugli scaffali. Aveva delle forbici in mano e con queste potrebbe essersi ferita accidentalmente. Ma in modo fatale.

La donna avrebbe compiuto 60 anni a gennaio. Era nativa di Zandobbio e viveva in via Madonna della Neve, fuori dal centro, sull’asse che da Zandobbio porta alla frazione Selva, con il marito Mario Borali, informatico in una società di software e conosciuto nella zona per la sua passione per la cornamusa bergamasca.

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