Prese per il furto di 47 mila euro a Casnigo
Due restano in carcere, una ai domiciliari

La decisione del giudice in attesa del processo, fissato per il 9 dicembre prossimo. Le tre donne di etnia rom fermate venerdì 29 novembre con 47.700 euro in contanti sottratti nell’abitazione di un pensionato.

Due in carcere e una ai domiciliari in attesa del processo, che sarà celebrato il 9 dicembre prossimo. È quanto ha deciso sabato 30 novembre il giudice per le tre donne di etnia rom arrestate venerdì 29 per aver messo a segno un furto in una cascina di Casnigo, dove si erano intrufolate rubando il denaro che il proprietario teneva custodito in un armadietto della cucina, 47.700 euro in contanti.

Le tre – L. M., nata in Bosnia Erzegovina, 56 anni; la cugina L. K., nata a Pola (Croazia), 60 anni; infine D. N., nata a Garbagnate Milanese (Milano), 24 anni, che risultano residenti a Paderno Dugnano, Limbiate e Venezia, tutte con precedenti per reati contro il patrimonio – sono comparse sabato 30 novembre davanti al giudice Alberto Longobardo: hanno raccontato di aver raggiunto la cascina per comprare delle uova e, avendo trovato la porta aperta, ne hanno approfittato per entrare indisturbate e portare via i soldi. Il colpo era poi finito male perché alcuni residenti della zona avevano allertato i carabinieri, che le avevano fermate poco dopo ancora con il malloppo, custodito in 14 buste postali, ancora addosso.

Il giudice Albero Longobardo ha deciso per la più giovane i domiciliari a Venezia per consentirle di allattare la figlia, una bimba di poco meno di due anni. Le altre due, invece, restano in carcere.

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