Clusone-Albino, corsa fasulla?
«Alle 15 due bus ma sono vuoti»

Torna d’attualità la polemica sui tagli e i pullman doppi. Testimonianza e test di una pendolare, ma la Sab replica: mezzo di scorta, viaggio a carico nostro.

Se a settembre i pullman traboccano di studenti, spesso stipati in piedi, mentre in piena estate ti ritrovi due bus – vuoti – in partenza alla stessa ora dalla stessa pensilina, per la medesima destinazione, il dubbio s’insinua. Per di più in tempi di tagli pesanti al trasporto pubblico, con l’annuncio dato qualche settimana fa che, nel secondo semestre del 2016, saranno sforbiciati altri 260 mila chilometri, per risparmiare 500 mila euro.

Il dubbio ha colto una nostra lettrice che, per lavoro, da Alzano deve raggiungere Clusone, e lo fa con i mezzi pubblici. Il tratto Alzano-Albino lo percorre con il tram della Teb, poi su fino all’alta valle, con i pullman blu della Sab. Carla così racconta la sua testimonianza mandandoci una mail a [email protected]: «Da quando sono entrati in vigore i nuovi turni estivi 2016, il 9 giugno, alle 15 dalla stazione Sab di Clusone partono ben due autobus (grandi) con la stessa destinazione: Albino stazione Teb. Entrambi gli autobus viaggiano sullo stesso identico percorso (viaggiano assieme l’uno dietro l’altro)».

Un raddoppio che secondo Carla «a quell’ora non si spiega proprio, è completamente inutile. Siamo sempre una decina di persone non di più su quell’autobus (generalmente il primo) – spiega –. Per curiosità un giorno all’ultimo minuto ho fatto finta di perdere il primo autobus che stava partendo e sono salita sul secondo chiedendo all’autista se potevo salire e se anche quell’autobus mi portava ad Albino, lui mi ha risposto sì ed ha aggiunto che alle 15 erano in due a scendere ad Albino».

La nostra lettrice aggiunge poi di non aver «mai visto d’estate in nessun’altra fascia oraria un raddoppio di autobus simile, neppure in quelle al mattino o di sera», e si chiede «se e come viene pagata la Sab per questo (inutile) raddoppio di autobus. Penso però che la Sab non è un ente benefico che lavora gratis. Mi sorge un dubbio – ed arriva al punto, fermamente smentito dall’azienda di trasporto pubblico locale –: non sarà mica uno di quei tanti sprechi o furbate che molto spesso sentiamo al telegiornale?».

Dalla Sab il direttore di esercizio Giovanni Piccinni respinge al mittente l’accusa: «Il secondo bus scende vuoto semplicemente perché non è di linea – spiega –: non è pagato dalla Provincia, quindi non grava sulla collettività» aggiunge citando il termine con cui vengono definiti questi mezzi: «Vuoto di posizionamento». È che, spiegano dalla Sab, spesso, a forza di tagliare corse, ci sono in giro per le nostre strade bus che hanno concluso il loro viaggio e devono raggiungere una diversa località, per effettuarne un altro. Così si spostano – quasi sempre vuoti – seguendo il mezzo di linea «ma in alcuni casi, come quello citato dalla signora – spiega Piccinni –, non compare la scritta “Fuori servizio” perché potrebbe sempre essere utile, nel caso ci fossero comitive in discesa dall’alta valle».

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