Riapre la storica macelleria Licini, chiusa dopo 88 anni: la scommessa di Angelo

Alzano Lombardo Lo scorso dicembre la famiglia Licini lasciò lo storico locale: Gianni, l’ultimo di quattro generazioni aveva lanciato un appello. Raccolto dal macellaio di Pradalunga, che ha mantenuto il nome storico.

Tra tante botteghe storiche che chiudono i battenti nei paesi, una buona notizia che fa ben sperare arriva da Alzano Lombardo, dove un giovane di 28 anni ha deciso di riaprire la storica macelleria Licini, chiusa a dicembre dopo 88 anni di onorato servizio e quattro generazioni di macellai.

Angelo Ghilardi, 28 anni, di Pradalunga, ha deciso di mantenere lo stesso nome e di raccogliere l’appello di Gianni, l’ultimo rappresentante dei Licini, che a dicembre, prima di chiudere, aveva lanciato l’appello per tenere aperta l’attività. «Non aveva senso cambiare –spiega il giovane seriano –. Un po’ come i vecchi bar e ristoranti: cercherò di metterci del mio grazie alla lunga esperienza accumulata in questi anni. Era da un po’ che avevo in testa di mettermi in proprio, aspettavo l’occasione giusta: conto di crescere lentamente, introducendo qualche novità nel negozio».

«Era da un po’ che avevo in testa di mettermi in proprio, aspettavo l’occasione giusta: conto di crescere lentamente, introducendo qualche novità nel negozio»

Una scelta controcorrente, ma ben ponderata quella del 28enne di Pradalunga, che dopo dieci anni passati ad imparare il mestiere dalla macelleria Algeri di Nembro, passando per le catene dei supermercati, ha deciso di cambiare vita, realizzando il suo sogno in uno dei centri storici più prestigiosi della Valle Seriana come quello di Alzano Lombardo.

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