Tamponi, scritta di protesta nella notte
sulla facciata del municipio di Nembro

Ignoti nella notte hanno imbrattato il comune di Nembro con una scritta polemica sui tamponi.

La scritta è stata notata nella mattinata di giovedì 26 marzo sulla facciata del comune di Nembro, opera di ignoti vandali nella notte. «Politici (Cancelli*) siete fare i tamponi? Quindi i nostri padri, zii, nonni sono c....????».

A questo proposito è arrivata una nota di Marco Pera, comandante Corpo di Polizia Locale Unione insieme sul Serio: «È inaccettabile quanto accaduto in questi giorni a Nembro, scritte ingiuriose sotto il Comando rappresentano la totale ignoranza di persone che non sanno quello che dicono e scrivono, tra l’altro in un pessimo Italiano, La polizia Locale dell’Unione in questi mesi di Emergenza si sta dedicando esclusivamente al controllo del territorio e all’aiuto alla cittadinanza, l’attività sanzionatoria è pari a zero! Nessuna multa al codice della strada è stata fatta durante questo periodo se non in casi di eccessiva gravità riscontrati durante i controlli, quali ad esempio la guida senza patente.

Ricordo che i decreti hanno rinviato le scadenze di molte obbligazioni in materia di codice della strada, tra cui revisioni e altro, i comuni con proprie ordinanze hanno anche liberalizzato la sosta in tempi di emergenza. Sono profondamente indignato da questa persona e dalla sua vile ignoranza, La Polizia Locale è al servizio del cittadino, i MIEI uomini sono allo stremo, abbiamo subito lutti famigliari, abbiamo colleghi in quarantena e nonostante tutto cerchiamo di garantire il servizio e l’assistenza alla Popolazione, diamo una mano a chi e solo, abbiamo parole di conforto per chi ci chiama per le sue perdite, non sapendo quante sono le nostre, abbiamo pianto padri madri famigliari e conoscenti come tutti, ma siamo qui ogni giorno!

Noi non riceviamo una parola di conforto, una telefonata da Roma dai VARI Organi Istituzionali centrali o da un semplice cittadino che ci ringrazi, ne tanto meno ne abbiamo bisogno op lo aspettiamo, Noi facciamo il nostro lavoro tutti i giorni, rischiando di tornare a casa ammalati (come già successo), noi ci siamo e ci saremo finche avremo le forze, finche anche solo uno di noi sarà in servizio. Ma cosa vuol saper questa persona della paura di intervenire a casa di un contagiato che è scappato dalla quarantena e che abbiamo riportato a casa rischiando di essere anche noi contagiati e così contagiare le nostre famiglie? Cosa vuol sapere dei pianti che abbiamo nascosto, delle tensioni che viviamo e dei mancati abbracci che diamo ai nostri figli e alle nostre mogli perché vogliamo preservarli, Cosa ne vuol sapere di quale è la sensazione di sconforto nel sentire tutti i giorni persone che piangono al telefono perché hanno perso i loro affetti e cercano in noi notizie su come fare per salutarlo un ultima volta e con il cuore in gola dirgli che non può salutare chi tanto ha amato!!!! Cosa ne vuol sapere questa persona???

Quindi questo caro artista, che altro non è che un vigliacco ignorante impari prima di tutto a scrivere in Italiano, e successivamente si dedichi a qualcosa di più utile magari aiutando la protezione civile e i vari volontari che come noi si sono mobilitati è abbia il coraggio di presentarsi presso il mio Ufficio a fare ammenda se egli è degno di essere chiamato UOMO, venga qui e ci dia una mano, anche solo a rispondere alle telefonate. Quindi in ultimo parafrasando Charles Dickens, questa persona altro non è in una parola, troppo codardo per fare quello che sapeva essere giusto, così come è stato troppo codardo per evitare di fare quello che sapeva sbagliato.»

[*Claudio Cancelli è il sindaco di Nembro, ndr]

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