Una via sulle Ande intitolata ai nembresi. L’impresa dell’alpinista Rosa Morotti

IN BOLIVIA . Con due compagni di avventura, è salita dal versante Nord dell’Illampu, nel ricordo dello zio morto 50 anni fa La dedica ai famigliari e alle vittime del Covid.

Sul Nevado Illampu, cima di 6.368 metri nella Bolivia occidentale, da qualche giorno c’è una via dedicata ai nembresi. È nata per iniziativa di Rosa Morotti, alpinista originaria del paese seriano, che ha organizzato una spedizione in Bolivia per ricordare lo zio Carlo Nembrini, morto 50 anni fa proprio su queste montagne, il marito Sergio Dalla Longa, morto nel 2007 in Nepal, ma anche tutti i nembresi portati via dal Covid negli scorsi anni, tra cui entrambi i genitori di Rosa.

Già da qualche anno Rosa coltivava il progetto di un viaggio in Bolivia. Così si è organizzata, trovando l’appoggio logistico di Daniele Assolari, un bergamasco che, insieme ad altri giovani provenienti da diversi luoghi della Lombardia, da quattro anni vive a Penas, in Bolivia.

Il Nevado Illampu

L’obiettivo finale è l’Illampu. «Abbiamo tentato di aprire una nuova via, sul versante Nord – racconta Rosa –. Abbiamo bivaccato la prima notte a 5.100 metri e la successiva in tenda a 5.900 metri. La salita è stata su un misto di roccia e ghiaccio. In alcune parti la neve era instabile, ma per fortuna non è sceso niente mentre passavamo».

Quando Daniele ha chiesto a Rosa a chi volesse dedicare questa nuova via, lei non ha avuto dubbi. «Ho scelto di intitolarla ai nembresi, pensando in particolare a mio zio, a mio marito e a suo fratello Marco Dalla Longa, morto in India nel 2005, ma anche a tutti i nembresi morti di Covid, tra cui la mia mamma Rina Nembrini e il mio papà Angelì Morotti».

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