Volontariato / Bergamo Città
Martedì 25 Aprile 2023
«Buono dentro», i biscotti che fanno bene alla ricerca
SOLIDARIETA’. L’iniziativa dell’hair stylist Giorgio Baracchi a favore dell’Istituto Mario Negri: in vendita fino al 31 maggio.
«Buono dentro» è il nome scelto per la dolce iniziativa benefica pensata per sostenere l’Istituto Mario Negri di Bergamo. Fino a mercoledì 31 maggio sarà possibile sostenere la ricerca scientifica acquistando scatole di golosi biscotti artigianali. L’iniziativa è nata spontaneamente da un’idea di Giorgio Baracchi, titolare del negozio di hair stylist in via Tasso e «uomo di bottega», come ama definirsi, che parte dalla consapevolezza di quanto ognuno di noi possa fare per gli altri. La scatola di biscotti racchiude tanti ingredienti: l’arte dolciaria di una delle storiche pasticcerie della città, il Balzer, la ricercatezza che appaga palato e vista, unite al desiderio di aiutare una buona causa che fa bene a tanti.
Il dono
La confezione, che contiene sette Linzer (biscotti friabili e golosi con una base di pasta frolla di mandorle e cannella e ripieni di confettura) ha un doppio valore: una coccola per sé e un dono verso gli altri a sostegno della ricerca biomedica per la salute di tutti.
«Buono dentro è un’esperienza di crescita che parte dalla voglia di nutrire una coscienza sociale – commenta Giorgio Baracchi, che sostiene ricercatrici e ricercatori dell’Istituto Mario Negri tramite l’acquisto del cadeau nel negozio di via Tasso 99A con donazione minima di 25 euro –. Oggi guardo con grande attenzione agli altri e desidero con questi biscotti toccare l’animo delle persone. Spero di poter mettere a frutto le tante relazioni che grazie al mio lavoro ho coltivato nel tempo e coinvolgere le mie clienti in un gesto generoso. Ci tengo molto a questa carezza al cuore».
L’Istituto Mario Negri è nato nel 1963 grazie alla generosità del suo fondatore, gioielliere filantropo che ha lasciato parte del suo patrimonio per creare il primo ente in Italia, senza scopo di lucro, completamente dedicato alla ricerca biomedica. Nelle sedi di Bergamo e Milano lavorano 700 ricercatori con una missione, la stessa da 60 anni: migliorare la salute e la qualità di vita dell’uomo e del pianeta e sconfiggere le malattie.
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