Un taglio del nastro che guarda avanti. È stato inaugurato questa mattina il nuovo tratto della variante sud di Calusco d’Adda: 1.035 metri di strada in più che collegano la rotatoria di via Rivalotto alla nuova sulla provinciale 170. L’intervento ha previsto anche la costruzione di una galleria lunga circa 210 metri e una rotatoria di innesto sulla viabilità esistente. Obiettivo: alleggerire il traffico, soprattutto pesante, dal centro abitato e migliorare la sicurezza. Ma mentre si apre una nuova strada, resta aperto anche il grande cantiere del futuro: quello del nuovo ponte tra Calusco e Paderno. Il ponte San Michele, simbolo e infrastruttura, è destinato alla pensione, e il dibattito pubblico sulla sua alternativa continua ad accendersi. Le proposte ora sono tredici: tra le ultime, quella del Comune di Paderno con altri tre Comuni del Lecchese. L’idea è costruire un nuovo ponte stradale a 1,6 chilometri da quello attuale e prolungare l’uso ferroviario del San Michele, con lavori che ne allungherebbero la vita utile di cinquant’anni. Si punta a proteggere il paesaggio, alleggerire i centri abitati e magari rilanciare la candidatura Unesco.Il servizio di Paola Abrate e Yuri Colleoni
Un taglio del nastro che guarda avanti. È stato inaugurato questa mattina il nuovo tratto della variante sud di Calusco d’Adda: 1.035 metri di strada in più che collegano la rotatoria di via Rivalotto alla nuova sulla provinciale 170. L’intervento ha previsto anche la costruzione di una galleria lunga circa 210 metri e una rotatoria di innesto sulla viabilità esistente. Obiettivo: alleggerire il traffico, soprattutto pesante, dal centro abitato e migliorare la sicurezza. Ma mentre si apre una nuova strada, resta aperto anche il grande cantiere del futuro: quello del nuovo ponte tra Calusco e Paderno. Il ponte San Michele, simbolo e infrastruttura, è destinato alla pensione, e il dibattito pubblico sulla sua alternativa continua ad accendersi. Le proposte ora sono tredici: tra le ultime, quella del Comune di Paderno con altri tre Comuni del Lecchese. L’idea è costruire un nuovo ponte stradale a 1,6 chilometri da quello attuale e prolungare l’uso ferroviario del San Michele, con lavori che ne allungherebbero la vita utile di cinquant’anni. Si punta a proteggere il paesaggio, alleggerire i centri abitati e magari rilanciare la candidatura Unesco.Il servizio di Paola Abrate e Yuri Colleoni