Con l'arrivo della stagione fredda torna al centro dell'attenzione il tema dell'accoglienza delle persone senza fissa dimora. Dopo lo sgombero dell'area delle autolinee, altri punti della città sono diventati rifugio notturno per chi non ha una casa, creando inevitabili disagi tra i residenti e riaccendendo il dibattito sulle politiche di inclusione e sicurezza.Le strade percorribili, sono due: creare un unico centro di accoglienza capace di concentrare risorse e servizi ( ma non tutti concordano su questa opzione), oppure distribuire più dormitori di dimensioni ridotte, ciascuno con una mensa e percorsi mirati di accompagnamento in base ai bisogni delle persone accolte.Il servizio di Paola Abrate
Con l'arrivo della stagione fredda torna al centro dell'attenzione il tema dell'accoglienza delle persone senza fissa dimora. Dopo lo sgombero dell'area delle autolinee, altri punti della città sono diventati rifugio notturno per chi non ha una casa, creando inevitabili disagi tra i residenti e riaccendendo il dibattito sulle politiche di inclusione e sicurezza.Le strade percorribili, sono due: creare un unico centro di accoglienza capace di concentrare risorse e servizi ( ma non tutti concordano su questa opzione), oppure distribuire più dormitori di dimensioni ridotte, ciascuno con una mensa e percorsi mirati di accompagnamento in base ai bisogni delle persone accolte.Il servizio di Paola Abrate