35mila euro, solennemente promessi con rito juju, e da restituire in tre anni col lavoro sulla strada e 200 euro ogi mese per l'affitto della piazzola. A ricevere il denaro un nigeriano, la sorella e la compagna che ospitavano in casa a Imbersago le giovani vittime e le costringevano a prostituirsi. La Compagnia Carabinieri di Bergamo ha disarticolato un sodalizio criminale composto da nigeriani che era dedito allo sfruttamento della prostituzione. Giovanissime ragazze, indotte a trasferirsi in Italia con il pretesto di poter studiare, ma appena arrivate invece messe sulla strada sotto la minaccia di ritrosioni e riti juju. Tutto nasce dal racconto di una delle giovani vittime, arrivata in Italia dalla Libia su un barcone ed indirizzataa d Inveruno a casa dei suoi aguzzini. Dopo due anni di sfruttamento sulla piazza di Baranzate, e 25mila euro restituiti, la giovane si ribella, scappa e chiede aiuto ad un connazionale che la porta a Bergamo a sporgere denuncia. Lei ora è protetta in una struttura fuori regione. Quattro persone sono finite in manette per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione in concorso. Simona Befani
35mila euro, solennemente promessi con rito juju, e da restituire in tre anni col lavoro sulla strada e 200 euro ogi mese per l'affitto della piazzola. A ricevere il denaro un nigeriano, la sorella e la compagna che ospitavano in casa a Imbersago le giovani vittime e le costringevano a prostituirsi. La Compagnia Carabinieri di Bergamo ha disarticolato un sodalizio criminale composto da nigeriani che era dedito allo sfruttamento della prostituzione. Giovanissime ragazze, indotte a trasferirsi in Italia con il pretesto di poter studiare, ma appena arrivate invece messe sulla strada sotto la minaccia di ritrosioni e riti juju. Tutto nasce dal racconto di una delle giovani vittime, arrivata in Italia dalla Libia su un barcone ed indirizzataa d Inveruno a casa dei suoi aguzzini. Dopo due anni di sfruttamento sulla piazza di Baranzate, e 25mila euro restituiti, la giovane si ribella, scappa e chiede aiuto ad un connazionale che la porta a Bergamo a sporgere denuncia. Lei ora è protetta in una struttura fuori regione. Quattro persone sono finite in manette per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione in concorso. Simona Befani