Neymar ko, Brasile sotto choc
Frattura di una vertebra lombare

Un paese sotto choc, qui non si parla d'altro nonostante la semifinale conquistata. L'addio di Neymar è l'argomento del giorno, su cui vengono intavolate lunghe discussioni nei supermercati e ad ogni «boteco», i tipici bar di Rio de Janeiro spesso piazzati agli angoli delle strade.

Un paese sotto choc, qui non si parla d'altro nonostante la semifinale conquistata. L'addio di Neymar è l'argomento del giorno, su cui vengono intavolate lunghe discussioni nei supermercati e ad ogni «boteco», i tipici bar di Rio de Janeiro spesso piazzati agli angoli delle strade.

L'idolo di duecento milioni di suoi connazionali è tornato nel ritiro della Selecao a Teresopolis, dove è arrivato poco le 3.30 (ora brasiliana) trasportato in barella su un'ambulanza a bordo della quale c'erano anche il padre, Neymar senior, e il capo del dipartimento medico della Selecao, Josè Luiz Runco.

Proprio Runco era stato il primo a rendersi conto della gravità dell'infortunio, visto il modo in cui si era sbracciato sul campo chiedendo l'immediata sostituzione del fuoriclasse brasiliano.

Neymar viene descritto molto triste e abbattuto, senza voglia di parlare, ma ha chiesto di rimanere in ritiro con i suoi compagni fino alla conclusione dell'avventura mondiale.

Dovrà portare un busto per stabilizzare la colonna vertebrale e favorire la cicatrizzazione della frattura alla terza vertebra lombare, provocata dalla ginocchiata alla schiena sferratagli dal colombiano Zuniga, il cui possibile trasferimento al Barcellona (se n'era parlato nei mesi scorsi), quindi lo stesso club di Neymar, appare ora fortemente in dubbio. Neymar ha anche voluto partecipare alla tradizionale «pizzata» con i compagni, che dopo ogni partita, tornati in ritiro, si riuniscono all'alba per farsi una mangiata di Capricciosa, Margherita, Calabrese e altri gusti meno tradizionali.

Subito dopo l'infortunio, capita la gravità delle cosa, Runco e l'altro medico della Selecao Rodrigo Lasmar avevano fatto trasferire il giocatore (scoppiato a piangere per il dolore mentre veniva portato via in barella) nel Pronto soccorso dello stadio, poi da lì Neymar era stato trasportato in ambulanza all'ospedale di Sao Carlos di Fortaleza, che si trova nella stessa zona dello stadio «Castealo» e dove nel frattempo si erano già radunati gruppi di curiosi in ansia per il loro beniamino.

Qui il numero 10 era stato sottoposto alle prime cure del caso, e agli esami che avevano evidenziato la frattura. Da qui le parole di Lasmar: «per tornare a giocare in questa Coppa non ce la può assolutamente fare». Successivamente è stato spiegato che questo tipo di frattura non è poi così grave e non rischia di compromettere una carriera, ma che comunque è qualcosa di molto doloroso. Senza fare specifici riferimenti a Neymar, lo staff medico aveva poi precisato che, se un infortunio del genere succede a un atleta, di solito ci vogliono sei settimane prima che possa riprendere ad allenarsi.

Intensa l'emozione e la tristezza dei compagni di Neymar, mentre nel Paese si moltiplicano gli appelli del tipo «adesso giocate e vincete per lui» e si fanno paragoni con l'infortunio che mise Pelè fuori dai Mondiali del 1962 ma non fermò la corsa della Selecao verso il titolo. David Luiz, celebrato come un eroe dai giornali, ha detto che «c'è poco da festeggiare, scambierei subito il mio gol contro la Colombia con un Neymar in piena salute. “Ney” è fatto per stare in campo e regalare allegria alla gente». Invece non è così, e il Brasile si è svegliato molto più preoccupato.

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