Investito in Siria: muore
a due mesi dallo schianto

Non ce l’ha fatta Decio Maraglio, l’imprenditore di Clusane d’Iseo che, con la moglie Anna Maria, era stato investito da un pirata della strada mentre si trovava in vacanza ad Hama, in Siria. Il settantatrenne è morto sabato pomeriggio, a quasi due mesi dall’incidente, all’ospedale «Manzoni» di Lecco dove era ancora ricoverato in seguito alle ferite riportate.

Il terribile schianto risale al 27 ottobre scorso: Maraglio, titolare della ditta Stam Rubinetterie di Iseo, stava camminando per strada con la moglie, poco dopo cena, quando un’auto li aveva investiti, quindi si era allontanata senza prestare soccorso alle vittime.

Per Anna Maria Belussi, originaria di Sarnico ma residente a Clusane con il marito, non c’era stato nulla da fare: la donna era morta sul colpo per effetto delle gravi ferite riportate. Decio Maraglio era stato invece ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale di Hama: nello schianto aveva riportato fratture multiple alle gambe e al torace, e si trovava in stato di coma.

Nonostante la gravità della situazione, tuttavia, i medici avevano fin da subito nutrito la speranza di salvarlo. Due giorni dopo lo schianto, Maraglio era stato trasferito a Damasco, nell’ospedale italiano gestito dalle suore salesiane «Figlie di Maria Ausiliatrice». A inizio novembre poi, stabilizzato il quadro clinico, era stato organizzato il trasferimento in Italia del 73enne. Poi la situazione è precipitata

La data dei funerali non è ancora stata fissata: la salma rimane a disposizione del magistrato.

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