Mozzanica, chiesa gremita
per i funerali di padre Maffi

Chiesa parrocchiale di Santo Stefano gremita di fedeli sabato 16 gennaio per i funerali di padre Gianbattista Maffi, il missionario mozzanichese dei Padri Bianchi morto nel pomeriggio di martedì 5 gennaio all’età di 54 anni per le conseguenze di un incendio divampato nella biblioteca dell’Istituto di Belle Lettere Arabe di Tunisi, dove il religioso prestava servizio dall’ottobre del 2007.

Non avendo potuto entrare in chiesa, molte persone hanno seguito la cerimonia sul sagrato, dove è stato sistemato un altoparlante. Preceduta dalla recita del rosario guidata dal parroco don Giuseppe Bernardi Pirini ed allietata dai canti della corale parrocchiale, la messa funebre è stata celebrata da padre Giovanni Marchetti, provinciale dei Padri Bianchi. Fra i presenti anche Gerard Chabanon e Josè Cantal, rispettivamente padre generale e padre provinciale per il Maghreb dei Padri Bianchi, il missionario mozzanichese Franco Moretti e numerosi sacerdoti della diocesi di Cremona di origini mozzanichesi oppure legati al paese per avervi prestato servizio in passato.

Padre Marchetti ha riepilogato le tappe della vita sacerdotale di padre Giambattista: l’ingresso nei Padri Bianchi al termine della scuola superiore di elettromeccanica frequentata a Treviglio, la decisione di dedicarsi alla vita missionaria che poggiava su basi solide, costituite da quei valori che la famiglia gli aveva tramandato, l’ordinazione sacerdotale nella cattedrale di Cremona nel giugno dell’84, la partenza per il Mali, il ritorno in Italia per occuparsi di animazione missionaria a Treviglio e poi la seconda parte della sua esperienza religiosa, quella dedicata all’approfondimento degli studi sull’Islam, fino all’incarico, prestigioso, all’Istituto di Belle Lettere Arabe di Tunisi.

«Padre Giambattista - ha concluso il celebrante - aveva innata la passione per l’incontro con gente di cultura diversa. Anche così si crea un legame basato sulla serenità e sulla concordia e del fatto che egli fosse molto apprezzato ne è stata testimonianza la grande partecipazione alla messa funebre di suffragio celebrata a Tunisi. Che quest’opera di incontro con l’altro, con il diverso, sia un esempio per tutti noi». Il missionario è stato sepolto nella cappella del cimitero di Mozzanica in cui riposano i sacerdoti defunti della parrocchia.

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