Smog, Formigoni e i dati di Arpa:
«La qualità dell'aria è migliorata»

«La qualità dell'aria è migliorata grazie alle politiche di divieti e incentivi messe in campo dalla Regione Lombardia: anzi, l'andamento del 2010 è il migliore degli ultimi anni». Lo ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, presentando in una conferenza stampa i dati scientifici raccolti dall'Arpa Lombardia insieme al Centro di Ricerche Ue di Ispra (Joint Research Centre).

Dall'analisi  dei dati - illustrati dal direttore dell'Arpa Lombardia, Franco Picco - risultano in calo sia Pm 10 sia Pm 2,5. «Diamo una notizia positiva ai nostri cittadini - ha commentato Formigoni - rassicurandoli sul fatto che l'aria che respiriamo è migliore di quella degli anni scorsi. Anche per le giornate di superamento dei livelli il trend è discendente, a dimostrazione dell'efficacia delle politiche strutturali adottate da Regione Lombardia dal 2000».

Tra queste secondo la Regione anche il recente accordo tra Pirellone ed Eni per la distribuzione di un gasolio più pulito, venduto allo stesso prezzo di quello normalmente disponibile presso la rete di benzinai. «L'aria è più pulita - ha sottolineato Formigoni - al di là di quanto sostengono alcune centrali allarmistiche, smentite dai dati scientifici resi noti oggi».

Riguardo al blocco del traffico in programma domenica 28 febbraio il presidente Formigoni ha precisato che «la competenza dei blocchi nei Comuni spetta ai sindaci. Da me nessuna parola di rimprovero ai molti sindaci che, vista la situazione, hanno deciso non chiudere il traffico».

I dati sulle polveri
In base alle elaborazioni Arpa Lombardia, dal 2002 al 2009 si registra un progressivo decremento delle concentrazioni medie di polveri sottili nei capoluoghi lombardi, con pochi superamenti significativi della soglia fissata dall'Ue a 40 microgrammi per metro cubo (Mantova, Milano, Monza, Pavia e Lodi).

Le medie giornaliere di Pm10 nel periodo compreso tra il 1 gennaio e il 23 febbraio degli anni dal 2000 ad oggi registra un progressivo calo delle concentrazioni, con una riduzione significativa per Milano rilevata dalla centralina dell'Arpa di via Juvara a Milano.

Le emissioni di Pm10 in Lombardia - secondo i dati forniti - sono diminuite dal 2005 al 2007 di 1.600 tonnellate all'anno (corrispondenti ad un calo dell'8%), mentre quelle delle particelle ancor più sottili (PM 2,5) sono scese di 1.725 tonnellate (il 10% in meno).

Sono diversi i fattori responsabili della presenza di polveri: tra i più importanti, gli scarichi dei veicoli alimentati a diesel e i gas di combustione di legna e similari. Le rilevazioni, da tempo effettuate da Arpa per Regione Lombardia e ora diventate obbligatorie in base a una norma Ue, riguardano anche la qualità del particolato.

Per quanto concerne la presenza del Benzo(a)pirene, sostanza cancerogena, nel Pm10, i dati misurati tra l'aprile 2008 e il marzo 2009 confermano superamenti solo nelle aree dove maggiore è la combustione da legna, ossia nelle vallate alpine e prealpine, mentre a Milano le concentrazioni sono molto inferiori al valore obiettivo (0,27 microgrammi per metro cubo contro una soglia di 1 microgrammo per metro cubo).

Nessun superamento in Lombardia per arsenico, cadmio e nichel nel PM10. Infine l'analisi ARPA-JRC dimostra - sempre stando ai dati forniti - che la distribuzione di PM10 e di PM2,5, negli anni tra il 2001 e il 2007 è rimasta sostanzialmente invariata, il primo intorno all'84% rispetto all'emissione di polveri totali, il secondo intorno al 70%, anche se la quantità totale delle particelle, negli anni, è diminuita progressivamente.

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