Bergamo, il Comune taglia
il bilancio 2010 del 5 %

Un colpo di qua e uno di là, il bilancio preventivo 2010 del Comune di Bergamo si avvia verso la definizione, anche se agli assessori verrà chiesto di ridurre i budget del 5 per cento almeno in questa fase. Due restano le incognite nei conti di Palafrizzoni e altrettante le certezze.

Fra le certezze il fatto il Patto di stabilità sarà rispettato e tasse e tariffe resteranno ferme. Anche e soprattutto perché non c'è la possibilità di ritoccarli causa vincoli imposti a livello centrale.

Sul fronte incertezze ci sono i 2,2 milioni di euro di crediti non ancora riscossi da Tributi Italia, la società che fino a qualche anno fa riscuoteva le imposte sulla pubblica affissione (nel frattempo passate all'Aipa) finita letteralmente a gambe all'aria. Un crack che ha coinvolto oltre 500 Comuni in tutta Italia e Bergamo è al quarto posto assoluto per entità di crediti da riscuotere.

E poi c'è il dividendo di A2A, tuttora in forse, dopo che l'azienda ha dovuto versare all'Erario 80 milioni come conseguenza di un pronunciamento (discusso e secondo molti pure discutibile) dell'Ue in merito a presunti aiuti di Stato.

La questione è stata affrontata lunedì sera a Brescia in un incontro tra il sindaco Franco Tentorio (accompagnato dal vice Gianfranco Ceci e dagli assessori Enrico Facoetti, Alessio Saltarelli e Massimo Bandera) e il collega della Loggia Adriano Paroli, affiancato dal vice Fabio Rolfi. In sostanza sarebbe stato ribadito il fatto che a decidere i dividendi sono i soci e non il management dell'azienda: quindi diventano decisive le scelte dei Comuni di Milano e Brescia (Bergamo detiene solo l'1,968 per cento delle azioni contro il 27,4 a testa delle altre due realtà) in sede di approvazione del bilancio 2010.

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