Giornata dei giovani in Città Alta
La veglia con il vescovo fa il pieno

Appuntamento in Piazza Vecchia alle 19. Ci starebbe un aperitivo e poi si potrebbe decidere dove cenare e in quale locale terminare la serata. Serata domenicale nella norma per un giovane. Ma domenica sera, i ragazzi che si sono radunati sotto i portici del Palazzo della Ragione, erano molti di più di una semplice compagnia di amici.

Sono arrivati a gruppetti e sono diventati tanti, rapidamente, centinaia. Un appuntamento strano quello di domenica: tanti giovani insieme nel cuore turistico della città per celebrare con il loro vescovo Francesco Beschi la Giornata mondiale della gioventù. Per loro c'erano lunghe file di sedie già pronte, davanti a un piccolo palco dove una ragazza, con un lungo grembiule, dietro a un tavolo da cucina, li osservava sorridendo.

All'arrivo del vescovo è iniziato un inaspettato monologo teatrale: è un'ipotetica zia di Gesù a parlare, narrando con delicato umorismo le vicende della vita di quel nipote così speciale. La nascita, i miracoli, la predicazione e poi Gerusalemme e il dramma della Croce, fonte da cui sgorga l'acqua della vita.

I ragazzi hanno seguito con interesse il crescendo della narrazione, mentre veniva distribuito loro pane e acqua. Mangiare e bere insieme, proprio come accadde ai Dodici che con Gesù condivisero quell'ultima cena prima della Passione. Poi il cammino, lungo la via centrale di Città Alta, mescolati ai turisti e ai coetanei, loro lì davvero per un aperitivo.

Nella chiesa ipogea del Seminario i circa settecento giovani hanno ascoltato le parole di monsignor Beschi, che ha detto di essere stato colpito da quel fiume di ragazzi che ha invaso la strada. «Ho visto tanti giovani camminando con voi nel centro. Davanti a me ora si apre la città, al di là del portone spalancato della chiesa. Noi non siamo né speciali, né rari, né strani. Questa Parola che abbiamo seguito non è solo per noi: la Parola vi è affidata e, con voi e per tutti i giovani come voi, ascolteremo il Vangelo e pregheremo».

Per celebrare la XXV Giornata mondiale della gioventù i ragazzi hanno partecipato alla veglia di preghiera con il vescovo. Il punto focale della riflessione di monsignor Beschi è stata la pagina del Vangelo di Matteo con la domanda che il giovane ricco rivolge a Gesù. «Cosa devo fare per avere la vita eterna?». Il vescovo ha parlato di questo ai tanti ragazzi presenti, spiazzandoli con un'altra domanda. «Sapete cos'è la vita eterna? Vi interessa la vita eterna?».

Il vescovo ha insistito più volte con i giovani invitandoli a non stancarsi di porre e di porsi domande. «Chi ha una domanda - ha detto - manifesta un'apertura, il desiderio di ricerca». Gli occhi fissi negli occhi dei giovani, davanti ai loro dubbi, ai loro perché. «Anche a voi - ha continuato il vescovo - come al giovane del Vangelo, probabilmente non manca nulla. E dove l'uomo ha tutto, dove sta Dio? Quel Dio che si pensa a volte sia una specie di tappabuchi e che stia là dove c'è povertà e miseria. E allora che cosa ci manca? Ci manca la vita eterna, ci manca che la gioia e la voglia di vivere non finiscano mai. Rischiamo di essere precari della vita perché ci manca la vita eterna».

Monsignor Beschi ha ripetuto le parole di Gesù rivolte al giovane «Vieni e seguimi». «Questa è la sorgente di tutte le relazioni - ha concluso - e noi possiamo testimoniare una relazione che può dare vita a tutte le relazioni. Questa è la vita eterna».
 Monica Gherardi

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