Fassi: «Crediamo nello stadio
ma ora l'Atalanta è scomparsa»

«La partita si può vincere... chi vuol giocare alzi la mano». Marco Fassi, consigliere delegato di Palafrizzoni per il Parco dello sport, in cui dovrà essere inserito il nuovo stadio, chiude così il suo intervento. Una disamina dalla quale emerge un punto fermo, peraltro abbastanza chiaro vista l'evoluzione della vicenda: l'Atalanta per il momento non c'è.

Fassi lo fa capire benissimo in diversi passaggi, cominciando da quello sulla Foppapedretti fresca dell'alloro europeo che «nei giorni scorsi, esasperata dai tempi ormai dilatati, ha passato la palla al sindaco Tentorio con un quasi-ultimatum: non c'è più tempo, ora decidiamoci».

Insomma, all'appello manca l'Atalanta, cofirmataria insieme alla stessa Foppapedretti di una lettera «datata 6 ottobre 2009 in cui il Comune veniva invitato ad individuare un'area da destinarsi alla realizzazione del Parco dello sport», ricorda Fassi. Il 16 novembre nuovo round, dopo l'incontro a Palafrizzoni con Atalanta, progettisti e proprietari delle aree individuate (la società Gros Center, controllata dalla famiglia Cividini - ndr) come idonee, ovvero Grumello del Piano. 

Da allora, il nulla. O meglio, sul fronte della società nerazzurra. Perché Palafrizzoni ha fatto la sua parte, stralciando un'area di 34 ettari per realizzare il Parco dello Sport nell'ambito dell'approvazione del Pgt. E in più, poco prima di Pasqua arriva il più classico uovo con sorpresa: «L'AlbinoLeffe intende realizzare un progetto parallelo e si presenta a Palafrizzoni dimostrando una determinazione e uno spirito di concretezza imprenditoriale che non teme confronti».

Fermo restando che, sottolinea Fassi, «risulta quanto mai evidente che se lo stadio per Bergamo resta un sogno, l'ipotesi di averne due non può che essere un miraggio e quindi, pur non trascurando nessuna proposta e lasciando giustamente aperta qualsiasi porta, il nostro obiettivo primario resta sempre quello relativo a Grumello del Piano».

Per il quale però «nessun progetto è stato ancora presentato». Anche per questo motivo il 29 marzo da Palafrizzoni è partita una lettera ai diretti interessati (Atalanta e proprietari delle aree) per sollecitare una proposta concreta. Leggi di più su L'Eco di venerdì 16 aprile.

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