La nube colpisce Orio al Serio
Cassa integrazione alla Sacbo

La nube di cenere generata dal vulcano islandese, che ha provocato la paralisi del traffico aereo in tutt'Europa, colpisce pesantemente l'aeroporto di Orio al Serio. Lo sviluppo tumultuoso di crescita di passeggeri che ha portato l'aeroporto di Bergamo alla soglia di 8 milioni di passeggeri, e a essere l'unico aeroporto italiano a registrare una crescita significativa, potrebbe essere compromesso.

Ryanair, la compagnia irlandese, che è stata la protagonista di questo sviluppo generando circa l'80% dei voli in arrivo e partenza da Orio, sta reagendo alla nube con una rigidità maggiore di altre compagnie bloccando tutto il network.

Mentre negli altri scali il traffico sulle rotte più sicure sta riprendendo lentamente, la Ryanair ha prorogato il blocco di tutti i voli sino alle 13 di giovedì 22 e, al momento, «anche se siamo certi che l'emergenza si avvii a soluzione - dice Saverio Ranieri, segretario generale Fit Cisl Bergamo - non siamo in grado di prevedere i comportamenti di Ryanair. La preoccupazione che stava ormai pervadendo tutti sui rischi di un aeroporto troppo dipendente da una sola Compagnia si sta concretizzando».

«La Sabco – continua Ranieri - ha già aperto da venerdì 17 la procedura che il 22 aprile verrà definita con un accordo sindacale, per la Cassa integrazione in deroga per 220 lavoratori sui circa 360 dipendenti. Il sindacato si è già attivato per aprire analoga procedura per i 70 lavoratori somministrati che operano in aeroporto, e si stanno valutando gli effetti su tutto l'indotto aeroportuale».

«La Fit Cisl ribadisce che, al di là del doveroso impegno prodigato per affrontare gli effetti immediati legati all'emergenza in corso, non è più procrastinabile un confronto sulle strategie industriali della dirigenza Sacbo. Innanzitutto, occorre da parte delle istituzioni locali, Provincia e Comune, azionisti determinanti del patto di sindacato che governa la società, che venga stabilizzato il vertice societario».

«A un anno dalle elezioni che hanno modificato il quadro politico territoriale, è necessario definire gli assetti che permettano di attivare una seria discussione sul futuro dello scalo bergamasco, da tutti ritenuto un elemento chiave per riattivare lo sviluppo nel territorio, e riequilibrare l'operatività di un aeroporto che oggi ha lo stesso numero di dipendenti di quando gestiva solo 4 milioni di passeggeri».

LA PRECISAZIONE DI SACBO
In riferimento all'accordo sindacale per la cassa integrazione in deroga, Sacbo sottolinea che tale procedura si è resa necessaria per coprire il vuoto di attività lavorativa nei giorni interessati dalla chiusura dello spazio aereo del nord Italia fino alla ripresa della normale programmazione dei voli.

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