Internet «lumaca» in montagna
La Provincia salva la rete wireless

Nella Bergamasca, secondo le stime della Provincia, sono una settantina i Comuni sprovvisti del servizio internet veloce, l'Adsl che viaggia sui cavi di rame del telefono con centrali abilitati. In queste zone c'è chi per mettersi al passo usa le chiavette, chi scova offerte di operatori privati. In montagna, poi, il pubblico dà una mano con la rete wireless creata con i fondi dell'Obiettivo 2. Ma proprio questa rete , per questioni economiche e di mercato, rischiava di essere scollegata a partire da luglio.

I motivi? Economici. L'operatore a marzo aveva infatti comunicato l'indisponibilità a proseguire il contratto. In via Tasso si erano quindi detti disposti a tentare il salvataggio. Ora è tutto definito: l'accordo con i gestori è stato rinnovato, ma parallelamente ci sarà una riorganizzazione delle reti che riguardano, lo precisiamo, in vastissima parte i municipi. L'operazione è questa: sui paesi più svantaggiati verranno concentrate le attrezzature e gli apparati (antenne, ma soprattutto elementi di fornitura elettrica) ora sparsi su un territorio molto più ampio. Altrove, dove le verifiche effettuate ad hoc hanno mostrato la presenza dell'Adsl (che al momento del via al progetto magari non c'era), la Provincia si accollerà la bolletta comunale.

Anche per i privati è in serbo una novità: il bando Infratel della Regione, nato per superare il «digital divide» con primi interventi nel 2012, mette a disposizione per combattere il «digital divide» nella Bergamasca qualcosa come 5 milioni di euro. 

L'approfondimento su L'Eco di Bergamo in edicola martedì 25 maggio

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