Salvò la moglie e morì sui binari
Chiesta la benemerenza civica

Una benemerenza civile per Giacomo Burla, il milanese che mercoledì 18 agosto ha sacrificato la sua vita per consentire a sua moglie di vivere, salvandola dal treno che la stava trascinando. A chiederla è il Gruppo EveryOne, sodalizio internazionale che si batte per la difesa dei diritti umani e per la cultura, che ha inviato la proposta al Sindaco e al Consiglio Comunale di Trezzano Rosa (Milano) e per conoscenza al al Presidente della Repubblica; al Ministero degli Interni; ai Presidenti di Camera e Senato; al Presidente della Regione Lombardia; al Presidente della Provincia di Milano; al Sindaco del Comune di Treviglio, luogo della tragedia e dell'atto eroico, alla Prefettura di Milano.

«Giacomo Burla - recita una nota - ha mostrato come, anche in un'epoca materialista e dominata dagli egoismi come l'attuale, vi siano esseri umani - gli eroi - capaci di anteporre il bene personale (in questo caso, il bene supremo della vita) al bene dell'altro. E' un esempio fulgido, che non deve essere dimenticato e dovrà essere proposto ai giovani, che oggi più che mai mancano di modelli positivi e hanno dimenticato il valore del coraggio e dell'eroismo».

Riguardo alle dinamiche dell'incidente, il Gruppo EveryOne sta sollecitando (e chiede a ognuno di fare altrettanto) indagine per accertare le responsabilità del capotreno e delle Ferrovie, poiché il convoglio non è stato arrestato quando la signora Burla è rimasta impigliata nelle porte dopo la discesa dal vagone a Treviglio, e tale grave errore è stato alla base della tragica fine di Giacomo Burla.  Info www.everyonegroup.com

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