Lovere: dal lago a Londra
5.000 ritratti per le Olimpiadi

Un loverese alle prossime Olimpiadi, in calendario nel 2012 a Londra. Non è uno sportivo, ma un giovane artista: Matteo Merla, 28 anni. Il suo progetto - realizzare 5.000 ritratti a grafite dei sudditi di Queen Elizabeth - è stato approvato dal London Council (il municipio della capitale britannica), che ha organizzato un concorso aperto a giovani artisti emergenti per inventare eventi e iniziative tra sport e cultura: su 10.000 concorrenti esaminati da una commissione artistica incaricata dal Council per selezionare progetti in vista delle Olimpiadi, ne sono stati scelti una decina, tra cui appunto quello di Matteo Merla.

Foto, tele, installazioni e quant'altro, verranno esposti in un padiglione del nuovo gigantesco villaggio - una vera e propria new town - che sta sorgendo a Nord di Londra per accogliere il grande evento sportivo. «Il progetto - racconta Matteo -, si chiama "I want to tell you": io giro per strada, vedo un volto che mi ispira, tiro fuori la grafite e un foglio di cartoncino, e faccio il ritratto, schizzi veloci, senza chiedere né nome, né cognome. Il progetto è piaciuto e sono stato contattato dal London Council. L'idea di base è quella di creare in uno dei padiglioni espositivi un'installazione dove appendere tutti i disegni senza cornici, uno attaccato all'altro. È l'osservatore a diventare un'opera d'arte: prova la sensazione di essere guardato dai ritratti e così i ruoli si invertono. Chi entrerà nello stand potrà scegliersi un ritratto e portarselo via, dovrà lasciare però un messaggio che verrà appeso al posto del disegno».

Matteo con la fidanzata Zsanet, ungherese arrivata a Lovere dopo l'università nell'ambito del progetto di Volontariato europeo, parte da Lovere nel 2007, dopo il liceo artistico «Decio Celeri» e la laurea all'Accademia Belle Arti di Brera. «Prima di arrivare a Londra ho trascorso qualche mese a Darlington, nel Nordest, lavorando come pizzaiolo».

Nelle giornate libere coltiva le sue passioni: pittura a olio e scultura con il marmo e la creta. Dopo un po' si trasferisce a Leeds, 400 chilometri più a Sud, dove lavora ai mercati generali. «Scaricavo frutta e verdura dai tir, un impiego pesante, che però mi concedeva molto tempo per dedicarmi all'arte. Lavoravo dalle 4 alle 11, poi tornavo a casa a dipingere e scolpire».

Nel 2008 il fascino della city lo abbaglia e decide di fermarsi. Il tempo di trovare un alloggio e il gioco è fatto. «Ho avuto fortuna - continua - perché ho trovato casa a Waterloo, nella zona della Tate Moderm, il più grande museo d'arte contemporanea d'Europa. Un giorno ho conosciuto Nasimi Nooralhaq, gli ho raccontato della mia passione per l'arte e sono entrato come volontario nella sua scuola: l'Afghanistan & Central Asia Association. Un istituto che si occupa dei rifugiati afghani e delle loro famiglie. L'associazione, che conta oltre 300 iscritti, assiste gli adulti e insegna ai bambini. Da volontario in pochi mesi sono diventato responsabile dei progetti artistici».

Matteo Merla intanto espone alla Willesden Gallery e a St John's Wood. «Per ora a Londra ci sto bene, ma prima di capire dove voglio vivere "da grande", vorrei girare il mondo, lasciando tracce di me ovunque». Anche sul lago, dove ora è tornato per un vacanza.

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