Tentò di strangolare la fidanzata
Il giudice nega il patteggiamento

Aveva concordato con la pubblica accusa un patteggiamento della pena a cinque anni di reclusione per tentato omicidio, ma il giudice per le indagini preliminari Bianca Maria Bianchi ha respinto la richiesta, sottolineando la gravità del fatto in contestazione. Dovrà quindi comparire davanti al giudice dell'udienza preliminare Luis Alberto Villaroel Sardon, il venticinquenne boliviano che il 1° marzo scorso aveva cercato di strangolare l'ex fidanzata, Sara Taiocchi, 20 anni, nella sua abitazione in via Tolstoj.

L'udienza è già stata fissata per il 17 novembre, data in cui il difensore del venticinquenne discuterà il rito abbreviato, che in caso di condanna concede lo sconto di un terzo della pena.

La vicenda risale al 1° marzo: quel giorno il venticinquenne si era presentato dalla ragazza, perché la sera prima l'aveva vista uscire in compagnia delle amiche. Sospettando una relazione nascosta, si era quindi presentato da lei in preda alla gelosia. Durante la discussione, l'aveva afferrata cercando di strangolarla con la cintura: il padre di lei aveva cercato di fermarlo ma era stato chiuso fuori dalla stanza e aveva dato perciò l'allarme ai carabinieri. I militari erano arrivati, avevano sfondato la porta e bloccato il sudamericano.

Sara Taiocchi era stata portata in ospedale, in condizioni gravissime. In carcere, interrogato dal pm Franco Bettini, il venticinquenne aveva detto: «È stato un momento di follia. Il giorno prima avevamo litigato, una lite normale, come capita fra fidanzati. Sospettavo che avesse un'altra relazione e quel giorno lei mi ha confermato che aveva un altro uomo. Ho perso la testa, anche se non ricordo nulla». Aveva poi chiesto scusa alla ragazza e alla sua famiglia.

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