Ticino, campagna antifrontalieri
Ma Bergamo ospita molti svizzeri

La campagna di «derattizzazione» annunciata dalla Lega ticinese nei confronti degli italiani è destinata a cambiare fronte. Un'analisi della Camera di Commercio di Milano dimostra che gli svizzeri presenti nelle imprese italiane sono circa 37mila, 2400 soltanto nel capoluogo lombardo, 2667 comprendendo anche Monza.

La frontiera d'Oltralpe non è quindi esclusiva del lavoratore comasco, varesino o verbanese, ma sono anche i frontalieri elvetici a lavorare e stringere buoni rapporti con l'Italia. Dal 2005 c'è stato un incremento del 10,6% su tutto il territorio nazionale, il 7% a Milano. Si tratta in primo luogo di amministratori di impresa, circa 1500, proprietari di piccole ditte, circa 300, e soci con altri operatori,200 .

Nella classifica delle città con il maggior numero di frontalieri svizzeri seguono, dietro Milano, Brescia e Bergamo con un totale di 1974 lavoratori. Una ricca presenza di elvetici anche a Treviso (1520), Teramo (1122), Benevento (1116), Udine (1053) e 1002 nella capitale. Rispetto al 2005 il numero complessivo di lavoratori svizzeri in Italia è passato da quasi 34 a circa 37mila.

La campagna antifrontalieri in canton Ticino, partita da Facebook e un sito internet e proseguita con manifesti affissi in località come Lugano e Locarno, è basata su topi che rappresentano i lavoratori stranieri e slogan piuttosto forti (per esempio si usa il termine «derattizzazione»).

In aggiunta alle foto sul sito www.balairatt.it vi sono parole d'ordine come: «Lavoro: no all'invasione del frontalierato», e «Sicurezza: no alla delinquenza d'importazione».

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